Le associazioni chiedono al nuovo governo discontinuità rispetto alle precedenti politiche di favori all'eolico

 

Una coalizione di 11 associazioni ambientaliste ha inviato una lettera ai Ministri per scongiurare la nuova ondata di incentivi alle fonti rinnovabili elettriche impattanti, in particolare all’eolico, e per cambiare la Strategia Energetica Nazionale, adottata dal precedente governo senza alcuna valutazione di sostenibilità ambientale, che avrà conseguenze gravi per il nostro futuro energetico, economico e paesaggistico. La coalizione, che aspira alla decarbonizzazione della produzione energetica quanto e più di altre associazioni, denuncia i costi inutili ed eccessivi dei provvedimenti. Quanto costerà infatti il raddoppio della produzione elettrica da eolico o fotovoltaico, considerando anche gli inevitabili costi ancillari? Perché privilegiare sempre e soltanto fonti energetiche intermittenti e non programmabili? Perché continuare a foraggiare il fotovoltaico al suolo, malgrado i tanti tetti di capannoni industriali che potrebbero ospitare impianti solari? E dove è finita la fondamentale questione dell’efficienza energetica e l’innovazione tecnologica che porterebbero a soluzioni più convenienti e sostenibili per il Paese e per la decarbonizzazione?

Nello specifico, le associazioni contestano i provvedimenti che sembrano venire esclusivamente incontro alle richieste delle potenti lobby delle rinnovabili elettriche, in particolare dell’eolico: la bozza di decreto ministeriale del governo Gentiloni che indice nuove aste per incentivare impianti già nel triennio 2018-2020, nonostante gli obiettivi al 2020 siano stati già raggiunti, e la previsione di modifica (contenuta nella Strategia Energetica Nazionale) in senso più permissivo delle attuali linee guida sull’inserimento degli impianti eolici nel territorio, così da ridurre le tutele paesaggistiche e naturalistiche e consentire impianti sempre più grandi ed impattanti. 

Se il Piano Nazionale Energia e Clima, la cui prima bozza dovrebbe essere trasmessa alla Commissione Europea entro la fine del 2018, dovesse recepire le indicazioni dettate nella Strategia Energetica Nazionale, il risultato sarebbe la costruzione di un’enorme e ulteriore quantità di impianti eolici nelle aree più sensibili e pregiate del Paese. Gli obiettivi del Piano, una volta adottato, saranno vincolanti per l’Italia e quindi da realizzare a “tutti i costi": costi ambientali e territoriali che mortificheranno il nostro paesaggio, la nostra biodiversità, la stessa identità territoriale, e raddoppieranno il peso sulle nostre tasche, già oggi spropositato, del sistema perverso degli incentivi in bolletta elettrica.

Qui il testo della lettera.