Il Sole di oggi: "Bollette, boom di mancati pagamenti. Siamo solo all'inizio. Nessuno sta dicendo ai consumatori che a marzo le bollette sono aumentate del 10% rispetto a dicembre, in pochi ne hanno la consapevolezza. Una situazione che sta sfuggendo di mano a tutti. E le conseguenze rischiano di essere devastanti."
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
In prima pagina del Sole 24 Ore di oggi leggiamo: "Bollette, boom di mancati pagamenti".
Nell'articolo del giorno scritto da Matteo Meneghello, "Energia, famiglie e imprese ko: ondata di mancati pagamenti" sottotitolato "In difficoltà. A febbraio il 15,44% di piccole e medie imprese e utenti domestici (un italiano su sei. Ndr) non è riuscito a pagare luce e gas", apprendiamo che
"Siamo solo all'inizio, perché gli insoluti conteggiati in queste settimane sono da ricondurre ai picchi del mese di dicembre. Ma a marzo il prezzo dell'energia, come è noto, ha raggiunto nuovi massimi e le conseguenze di questa impennata le vedremo solo tra due mesi. Il problema di questo settore è che il consumatore non riesce ad avere una percezione immediata dell'aumento dei prezzi, come avviene ad esempio con la pompa di benzina. Nessuno sta dicendo ai consumatori che a marzo le bollette sono aumentate del 10% rispetto a dicembre, in pochi ne hanno la consapevolezza... una situazione che sta sfuggendo di mano a tutti. E le conseguenze rischiano di essere devastanti."
La povertà energetica, in Italia non è più un fenomeno degenerativo marginale. La guerra non ha fatto che accelerare il processo di impoverimento da noi più volte preannunciato dopo i disastri di almeno una dozzina d'anni di retorica (e di conseguenti colossali sprechi) sulle "rinnovabili" salvifiche e di mancati investimenti in fonti di energia affidabili. Il fallimento è conseguente ad oltre trent'anni di politiche energetiche demagogiche, culminate con l'avvento al potere di chi presentava come desiderabili la decrescita, la "green economy" ed in particolare la produzione di energia distribuita da fonti "rinnovabili". Se non altro, almeno la decrescita è stata conseguita.
Il Fatto Quotidiano (il giornale che ha fornito la base culturale al grillismo e le cui vendite in edicola si stanno squagliando di pari passo con le intenzioni di voto al movimento 5 stelle) oggi si meraviglia nell'articolo "Inutili, costosi e fuori tempo: la guerra resuscita i gasdotti" chiedendosi: "Tutti vogliono costruire gasdotti per svincolarsi da Mosca. Ma ci vogliono 10 anni, quando la guerra sarà finita (questa era meglio non dirla perchè porta sfiga. Ndr). E poi non s'era d'accordo di passare alle rinnovabili?"
Eh, già. Non "s'era" tutti (ma proprio tutti, in Parlamento) d'accordo di passare con armi e bagagli alle rinnovabili? Perchè mai questi cretini adesso, all'improvviso, vogliono costruire gasdotti, quando si potrebbero piantare pale e pannelli dappertutto, ora che i vincoli amministrativi sono stati spazzati via dai decreti emergenziali del governo Draghi per conseguire in tempo i fondi del Pnrr, e risolvere con essi tutti i problemi?
In realtà non è neppure così come la racconta il Fatto. Leggiamo infatti in una intervista sulla Stampa di oggi al ministro della "Transizione ecologica" Roberto Cingolani che c'è una corsa disperata di ciascun Paese europeo all' "energy mix" (Cingolani è un top manager di spessore internazionale e adopera fluentemente - anche troppo - l'inglese) che più gli aggrada. Ma soprattutto apprendiamo nell'intervista che, oltre agli aiuti concessi dal governo agli italiani impoveriti ricorrendo al deficit di bilancio (che andranno anch'essi nel calderone del debito pubblico a onore e gloria della "Next generation" di italiani), "nel frattempo stiamo dando un'accelerazione formidabile alle rinnovabili con la liberalizzazione degli impianti fotovoltaici. In tre mesi abbiamo fatto più che nei due anni precedenti".
Ci sarebbe da chiedersi perchè allora preoccuparsi di costruire nuovi gasdotti. Come dite? Perchè appena il sole scompare i pannelli non servono a niente e devono immediatamente subentrare le centrali a turbogas ad accensione rapida altrimenti il sistema elettrico italiano va in malora? Ma allora accanto ad ogni nuovo MegaWatt di eolico e di fotovoltaico è necessario un nuovo MegaWatt di gas? Proprio così! Quante più rinnovabili non programmabili installiamo in Italia, quanto più diventiamo schiavi del gas e non di altro.
Poi ci capita di leggere, sempre sul Sole, un altro articolo dal titolo eloquente: "Draghi: non sprechiamo i soldi del Pnrr". Il capo (il migliore) del "governo dei migliori" ieri a Napoli, dopo avere fatto ricorso ad alcuni dei più triti luoghi comuni del più trito meridionalismo, ha affermato che:
"Serve un salto di qualità nella gestione della spesa... Stavolta non possiamo permetterci che questi soldi vadano perduti o sprecati... Troppo spesso nella storia d'Italia, i cittadini hanno sentito le istituzioni lontane e hanno percepito i progetti di sviluppo - soprattutto quelli più imponenti - come imposti dall'alto."
I cittadini del Mugello, che stanno subendo le protervie baronali dei colonizzatori eolici del loro territorio, ridono amaramente.
Chissà se, alle elezioni della prossima primavera, l'elettore italiano su sei che non è riuscito a pagare le bollette voterà ancora per il movimento della decrescita felice attraverso le "rinnovabili" oppure se confermerà il voto al partito il cui segretario, sotto schiaffo di Legambiente, in febbraio ancora twittava che "il gas non è il futuro", perchè in futuro ci saranno pale e pannelli a garantire energia pulita e gratis per tutti.