Editoriale in prima pagina di Le Figaro: "Ormai coperta di pale eoliche, mani e piedi legati al Cremlino, la Germania raramente ha inquinato così tanto. Brava, Signora Merkel!.
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
Le Figaro ci segue, dopo qualche settimana, negli ironici complimenti alla Merkel per gli esiti rivelatisi disastrosi della sua politica.
Forse sarebbe stato meglio farlo prima, ma pochi hanno osato sfidare il canone politicamente corretto che ci ha perseguitato in questi anni, a cominciare dalla adorazione delle rinnovabili, dall'irenismo e dal divieto di critica ai politici donna, improvvisamente comparse in massa (ma solo in Occidente) e che si sono fatte largo con l'esibizione del buonismo in ogni suo aspetto. Comunque meglio tardi che mai.
Ecco allora, in prima pagina di Le Figaro di venerdì, l'editoriale di Gaëtan de Capèle, che si può recuperare nel sito web del giornale sotto il titolo "Il ritorno del carbone: Brava Signora Merkel".
Questo il succo dell'articolo:
"E così, quello che doveva succedere è successo: da ieri la Germania, vittima dei tagli al gas di Putin, si trova in stato di "allerta" per il suo approvvigionamento energetico. In tutta fretta riaccende e fa funzionare a pieno regime le sue vecchie centrali a carbone, mentre prepara l'opinione pubblica a misure di razionamento. A bordo è scoppiato il panico: "Ogni chilowattora conta!" e ci si chiede come si passerà l'inverno. Undici anni dopo avere stupito il piccolo mondo dell'ecologia rinunciando brutalmente al nucleare, la patria dei Verdi scopre ogni giorno che passa l'assurdità di essersi affidata agli elementi atmosferici o a Putin per l'illuminazione, il riscaldamento e il funzionamento delle sue fabbriche. Ormai coperta di pale eoliche, mani e piedi legati al Cremlino, la Germania raramente ha inquinato così tanto. Brava, Signora Merkel! Gli altri giudiziosi allievi, autoproclamatisi primi della classe in transizione energetica (Paesi Bassi, Austria...) (I puntini di sospensione sottintendono anche l'Italia grillina e legambientina. NdT), si trovano allo stesso punto... In Europa, gli stessi che bruciano tonnellate di carbone tentano di mettere di traverso (all'adozione del nucleare) l'oscura battaglia della "tassonomia"."
Non avrebbe guastato nell'editoriale qualche critica anche alla Delfina della Merkel, Ursula Von der Leyen, collocata senza altri meriti ai vertici dell'Ue e che già fa rimpiangere amaramente, e non solo per l' "European Green Deal" scritto sotto dettatura della "Piccola Greta", le pur scarse doti politiche della vecchia Kaiserin. Pardon: Kanzlerin.
Alberto Cuppini