Caro Zingaretti, se vuoi davvero vergognarti del PD, guarda che cosa stanno combinando in Mugello con l'eolico

Un video ed un appello contro il progetto del parco eolico al giogo di Villore alla vigilia dell'esame finale.

 

 

L'altro ieri, poco prima di dimettersi, Nicola Zingaretti, in un accorato post su Facebook, aveva scritto: "Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie". Temiamo però che, così facendo, tra gli iscritti ed i simpatizzanti si rafforzi la convinzione consolatoria che la malattia degenerativa del partito, correttamente individuata da Zingaretti in uno sconvolgimento della tradizionale gerarchia dei propri valori, risieda nella corrotta Babilonia, ovvero nei Palazzi del Potere romano, mentre la periferia, composta di decine di migliaia di amministratori locali, prosegue nel tradizionale solco di una togliattiana e berlingueriana rigorosissima ed inflessibile moralità. Sarebbe un errore.

Abbiamo la prova. Una prova tra le tante che si stanno moltiplicando, in tutt'Italia, con l'avvento del culto della "rivoluzione verde".

Volere collocare una mostruosa zona industriale, per di più priva di operai, chiamandola ipocritamente "parco" eolico, in uno dei pochi ambienti italiani rimasti incontaminati, ossia il crinale spartiacque dell'Appennino, ed in particolare nel comune di Vicchio, che ha dato i natali a Giotto e al Beato Angelico, è la testimonianza di un collasso culturale, dell'affermazione di un sistema di valori completamente distorto e, per ciò stesso, permeabile a qualsiasi aberrazione della nuova ideologia globalizzante, di cui il Partito Democratico, dopo l'improvviso abbandono del marxismo, si è fatto vessillifero. Fulcro di questa imperante e volgarissima ideologia, per la quale è persino fuori luogo scomodare i concetti di hybris e temeritas, è la percorribilità della crescita globale infinita, senza limiti di nessun tipo, per attuare la quale sarebbero sufficienti alcune semplici azioni, parole, frasi e rituali esorcistici. Componente essenziale di questa ritualità scaramantica, per propiziarsi la fortuna ed allontanare le gravi catastrofi che colpiscono chi agisce sconsideratamente, è il culto totemico delle pale eoliche in cima alle montagne. Ebbri del nuovo furore ideologico, le conseguenze perdono importanza. La varietà dei luoghi e dell'ambiente, l'euritmica distribuzione delle sue componenti e l'idea stessa della bellezza, maturata in Italia nel corso di lunghi secoli, diventano, per ciò stesso, sacrificabili. Lo stimolo per gli amministratori locali di cedere nei propri doveri istituzionali di tutori del proprio territorio al fine di disporre di (illegali) "royalties" o di altre "compensazioni ambientali" non appare, forse, neppure il fatto più grave. 

Il video qui sotto si conclude così: "Proviamo ad avere il pudore di risparmiare ciò che non abbiamo ancora devastato". Andiamo oltre. Proviamo anche - zingarettianamente - a vergognarci di avere anche solo pensato di realizzare, in cambio di trenta denari, un simile abominio.

 

Alberto Cuppini

 

Ci dicono che...
Una riflessione pacata di un abitante della montagna mugellana per indurci a prendere una posizione intelligente in merito alle energie verdi da introdurre nel nostro territorio, così prezioso e sensibile.
Ci dicono che...

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Ci dicono che...

 

 

APPLICARE LE NORME E SALVARE IL CRINALE DEL GIOGO DI VILLORE

 

Gli Enti preposti stanno per effettuare l’esame finale del progetto di centrale eolica Monte Giogo di Villore e di Corella, otto aerogeneratori di 169 metri e opere annesse che occuperebbero una vasta superficie per lo più boschiva dei Comuni di Vicchio, Dicomano, S.Godenzo e Rufina.

Il giudizio tecnico riguarda i singoli impatti sul suolo, sulla natura, sui beni culturali, sull’economia, compresa l’incidenza sulle vicine zone protette e soprattutto sul Parco delle Foreste Casentinesi, ma è necessario che siano considerati anche gli effetti complessivi di questo inserimento industriale.

Abbiamo studiato il progetto e molti di noi hanno partecipato all’inchiesta pubblica su di esso, anche se il dibattito ha potuto svolgersi solo online.

Anche dopo le integrazioni di progetto fornite su richiesta della Regione riteniamo che restino irrisolte fondamentali criticità, prima di tutte l’incombente vulnus alla normativa toscana che vieta di manomettere la morfologia dei crinali e che colloca il sito del Giogo nel perimetro di una precisa Zona di Reperimento, cioè di tale pregio per la biodiversità e la conformazione geografica da essere candidata a ospitare future aree protette collegate dai necessari corridoi ecologici e zone cuscinetto.

Il progetto va in direzione opposta, quella di interrompere la continuità del corridoio ecologico del crinale, non contiene, fra l’altro, un monitoraggio serio delle specie che frequentano il sito e non rassicura quindi in alcun modo sulla sorte delle popolazioni animali, soprattutto di uccelli rapaci anche rari e di chirotteri. L’estremità delle pale cosiddette lente, ricordiamo, ruota a velocità fino a oltre 250 km orari.

E’ da escludere poi che la centrale possa essere considerata come provvisoria, anzi è pensata per durare almeno cinquanta anni e comporta modifiche irreversibili dei luoghi.

L’effetto di questa imminente deliberazione riguarda il futuro dell’intero crinale tosco-romagnolo, perché si tratta con evidenza di un progetto-pilota.

Anche gli impianti di energie rinnovabili hanno limiti tecnologici e anche la loro costruzione genera effetti collaterali dannosi per l’ambiente globale e per l’economia: l’estrazione dei minerali rari usati nei generatori crea inquinamento e violazioni dei diritti umani in luoghi lontani dal nostro sguardo, assorbe crescente energia e aumenta la nostra dipendenza da Paesi extra-UE; le pale e il calcestruzzo non sono riciclabili.

La Società proponente usa invece la propaganda semplicistica comune alla lobby dei costruttori di eolico, una visione tecnopolitica per il superamento delle fonti fossili di energia che coincide con gli interessi del settore. L’eolico, presentato come fonte di energia priva di problemi, in nome della decarbonizzazione dovrebbe occupare quasi tutti i crinali (non è una supposizione paranoica, è la visione espressa dalla Società proponente in sede di inchiesta pubblica). All’insegna di un “non ci sono alternative” si tenta di creare un clima di urgenza per influenzare gli Enti autorizzatori. Il Giogo è per gli investitori la breccia da creare oggi per arrivare domani fino alla Colla e oltre. Questa aspettativa spiega lo sforzo eccezionale che il soggetto privato è pronto a fare per realizzare la ardua e ingombrante strada di accesso e di impianto.

Alcuni amministratori locali e anche cittadini possono essere attratti dalle insistite promesse di compensazioni dirette e indirette. Se è opportuno interpellare per primi su un progetto gli abitanti del posto, il mercanteggiamento sul paesaggio e sul territorio è invece una sindrome preoccupante, più della calunniata sindrome “nimby”, che in fondo altro non è che la salutare reazione di chi ama le cose che ha sempre visto intorno a sé. Questo giusto istinto di difendere il territorio dalle intrusioni è la prima forma di resistenza alla colonizzazione industriale della natura prodotta anche dalla politica neoliberista dell’Unione Europea, che con la deregulation energetica lascia nelle mani dei gruppi privati l’individuazione dei siti per le centrali.

La visione complessiva della transizione ecologica ci porta invece a difendere risolutamente la naturalità della montagna da questa deregulation. Una scelta sbagliata fatta oggi sarà magari abbandonata domani, lasciandoci però con il territorio guasto e gli obiettivi energetici non raggiunti. Per decarbonizzare una regione come il Mugello ci sono, eccome, alternative all’industrializzazione dei crinali. Certo che serve il contributo dell’industria come partner per la sostituzione delle fonti energetiche, ma sta alla collettività usare il progresso tecnico secondo la propria programmazione. Per esempio rafforzare e riorganizzare l’agricoltura e l’agriturismo secondo un modello qualitativo, polifunzionale e integrato con l’ambiente e con la produzione energetica da piccoli impianti da fonti rinnovabili avrebbe un grande valore per la riduzione delle emissioni globali, per il benessere diffuso e per la bellezza del territorio.

Prima di tutto non si deve fare danno. Non si può curare l’ambiente cementificando un altro pezzo del suo corpo vivente. Pochi altri paesi europei dispongono di una preziosa rete continua di corridoi ecologici come sono le nostre dorsali dal Piemonte alla Sicilia. La crisi climatica conferisce una particolare urgenza alla salvezza della montagna che è la nostra principale riserva residua di naturalità. Questo è il contesto e il motivo per cui non ci possono essere distrazioni né leggerezze, chiediamo perciò che siano applicate con rigore le norme esistenti e sia negata l’autorizzazione a questo impianto.

 

1 marzo 2021

 

Firmano questo appello:

Valentina Anghilante socia Club Alpino Italiano sezione Mugello, Borgo S.Lorenzo, Ilaria Agostini urbanista Università di Bologna, Firenze, Stefano Allavena Presidente di ALTURA-Associazione per La Tutela degli Uccelli Rapaci e dei loro Ambienti, Città S.Angelo, Pescara, Sandra Alleva pensionata, Scarperia-S.Piero, Francesco Atria, consigliere comunale, Borgo S.Lorenzo, Marina Bacciotti Vicchio, Simona Baldanzi scrittrice, Barberino M., Piera Ballabio di Italia Nostra, sezione di Firenze, Borgo S.Lorenzo, Kathy Bargelli insegnante, Vicchio, Laura Barlotti consigliera comunale, Dicomano, Marco Bastogi geologo, socio del Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Roberto Battain Vicchio, Sonia Battistelli Vicchio, Valeria Becchi Borgo S.Lorenzo, Patrizio Belli Firenze, Andrea Benati dottore forestale, scrittore, Bologna, Giovanni Berti socio del Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Marina Berti insegnante, Corella-Dicomano , Tatiana Bertini consigliera comunale e dell’Unione Comuni, Scarperia-S.Piero, Duccio Berzi dottore forestale, Fiesole, anche a nome di Canislupus Onlus, David Bianchi Vicchio, M.Luisa (Mimma) Bonafede Vicchio, Marco Bosi S.Godenzo, Gianfranco Bracci fondatore della G.E.A.-Grande Escursione Appenninica, Calenzano, Gabriela Branca S.Godenzo, Roberto Budini Gattai urbanista Università di Firenze, Daniela Burrini a nome della sezione di Firenze di LIPU-Lega It. Protezione Uccelli, Francesco Calabrese dottore forestale, Firenze, Alberto Calamai Presidente di AGAE-Associazione Guide Ambientali Europee, Firenze, Donatella Campai Vicchio, Claudio Capanni pensionato, Frascole-Dicomano, Tommaso Capasso scrittore, S.Godenzo, Elena Cappugi Firenze, Marina Carli agronoma, Vicchio, Enrico Carpini consigliere comunale e della Città Metropolitana, Barberino M., Paolo Castelli pensionato Scarperia-S.Piero. Fabrizio Cecconi Vicchio. Tania Cecconi Vicchio, Luigi Cenerelli ins. scienze Liceo Giotto Ulivi, Borgo S.Lorenzo, Gianni Cerbara appassionato di trekking sull’Appennino, Vicchio, Natale Cerbara guida turistica sul territorio toscano, Firenze, Marcello Certini consigliere comunale, Dicomano, Fulvio Cervini dell’Opificio Pietre Dure, appassionato di Trekking sull’Appennino, Firenze, Giuseppe Ceschi Vicchio, Paolo Chiappe pensionato, Vicchio, Paolo Cioni consigliere comunale, Vicchio, Maurizio Coerini di Italia Nostra, S.Godenzo, Bruno Confortini Vicchio, Alberto Conti a nome del WWF prov. di Forlì/Cesena, Forlì, Paolo Corona pensionato, Vicchio, Damiano Corsini Scarperia-S.Piero, Caterina Corti consigliera comunale, Scarperia-S.Piero, Federica Cristina-Cappennani Villore-Vicchio, Luca Dallai lav. edile, Villore-Vicchio, Pietro Dallai giardiniere, Villore-Vicchio, Girolamo Dell’Olio Presidente dell’Associazione di volontariato IDRA, Firenze, Marco De Mattia Barberino M., Sabina Laetitia De Waal Segretaria dell’Associazione di volontariato IDRA, Firenze, Donatella Della Porta Scuola Normale Superiore, Palazzo Strozzi, Firenze, Ornella De Zordo del Laboratorio Per Un’altra Città, Firenze, Daniela Di Lecce dip. ferrovie, Dicomano, Emilio Ducoli pensionato, Scarperia-S.Piero, Fabio Fabiani Rufina, Lorenzo Falli insegnante Liceo Giotto Ulivi, Vicchio, Tommaso Fattori già consigliere regionale, Firenze, Ciro Ferro Vicchio, Francesca Ferro Vicchio, Heidi Flores operatrice turistica, Vicchio, Luciano Foscarin lavoratore autonomo, Borgo S.Lorenzo, Daniele Franchi agricoltore Presidente Assoc. Produttori IGP Valle del Falterona, S.Godenzo, Sandra Frandi Borgo S.Lorenzo, Cristina Gabbuggiani pensionata, Dicomano, Rossella Gabbuggiani pensionata, Borgo S.Lorenzo, Fabrizio Gasparrini Vicchio, Giulia Gasparrini Firenze, Olga Gasparrini, Firenze, Tiziana Gasparrini Firenze, Stefano Generini socio Federcaccia, Vicchio, Leonardo Gennari Innocenti Firenze, Massimo Giannoni Borgo S.Lorenzo, Romano Giappichelli socio Club Alpino Italiano sezione Mugello, Grezzano, Maurizio Gori dell’Associazione Mugello in Movimento, Dicomano, Peter Alexander Granger socio Club Alpino Italiano Sezione di Firenze, Lucia Gurgoglione dip. scuola, Borgo S.Lorenzo, Fabio Innocenti dip. sanità, Vicchio, Franco Innocenti del Comitato Carza Viva, Scarperia-S.Piero, Vincenza La Rosa dip. Poste, Vicchio, Roberto Lombardo Socio Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Francesco Lorenzini Socio Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Elettra Lorini già sindaca di Vicchio, Cristiano Lucchi di Fuori Binario, Firenze, Maria Lucherini Borgo S.Lorenzo, Paola Magnani appassionata di trekking sull’Appennino, Firenze, Felicetta Maltese Firenze, Barbara Martini tessitrice, Scarperia-S.Piero, Antonella Masotti agricoltrice, Villore-Vicchio, Serena Materassi Vicchio, Paolo Mattioli allevatore, S.Godenzo, Alessandro Mazzelli Socio Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Sabina Mazzoldi ins. Liceo Giotto Ulivi, Borgo S.Lorenzo, Ingrid Melo Planas educatrice, Villore-Vicchio, Cristina Michieli resp. editoriale AAM Terranuova, Firenze, Dario Miniati socio Club Alpino Italiano sezione Mugello, Borgo S.Lorenzo, Siliano Mollitti pensionato, Scarperia-S.Piero, Tomaso Montanari storico dell’arte, Università per Stranieri di Siena, Firenze, Diego Montini giardiniere, Villore-Vicchio, Massimiliano Montini agricoltore, Villore-Vicchio, Maria Cristina Moro dip. scuola, Vicchio, Arianna Nannini Vicchio, Rita Nencini Barberino M., Beatrice Niccolai poetessa, Borgo S.Lorenzo, Monica Orlandi Scarperia-S.Piero, Paola Pagliai socia Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Gianluca Paladini socio Club Alpino Italiano sezione Mugello, Borgo S.Lorenzo, Marzia Paladini Borgo S.Lorenzo, Debora Picchi insegnante, Firenze, Gian Paolo Pieranti socio Federcaccia, Vicchio, Lorenzo Piggici musicista, autore di una tesi sul lupo in Mugello, Firenze, Marzio Politi agricoltore, Dicomano, Catia Pratesi vicepresidente Associazione Valdisieve, Pontassieve, Roberto Pratesi guida escursionistica, Villore-Vicchio, Franco Provenzani agricoltore, Corella-Dicomano , Alessio Razzolini Vicchio, Sven Rho agricoltore, Villore-Vicchio, Claudio Rigacci Borgo S.Lorenzo, Renza Rocchi dip. scuola, Vicchio, Leonardo Romagnoli consigliere comunale, Borgo S.Lorenzo, Tommaso Romagnoli del Meetup di Borgo S.Lorenzo, Leonardo Rombai Presidente di Italia Nostra sezione di Firenze, Fernando Romussi Presidente dell’Associazione Valdisieve, Pontassieve, Annette Seipp artigiana, Vicchio, Stefano Seniori Costantini socio del Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Simone Sgobbi del Teatro del Maggio, Vicchio, Maria Rita Signorini Vice-Presidente di Italia Nostra-Toscana, Firenze, Luigi Solimeno, socio Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Lucia Staderini socia Club Alpino Italiano sezione di Firenze, Claudio Tassini Firenze, Ugo Tassini Firenze, Giancarlo Tellini Presidente del Club Alpino Italiano Sez. Toscana, Firenze, Claudio Ticci consigliere comunale, Borgo S.Lorenzo, Tania Torrini fondatrice dell’Ass. Cult. SlowFlowers Italy, Vicchio, Carlina Torta attrice in pensione, Dicomano, Elisa Tozzi, consigliera regionale, Firenze, Gianfranco Traversi Scarperia-S.Piero, Giovanni Troffa Figline-Incisa V., Lorenzo Tronti Vicchio, Maria Valenza pensionata, Firenze, Massimo Vannini socio Club Alpino Italiano sezione del Mugello, Vaglia, Valeria Vecci Dicomano, Lorenzo Verdi consigliere comunale, Borgo S.Lorenzo, Luca Vitali editore e membro del Comitato per la Tutela dei Crinali Mugellani, S.Godenzo, Rajssa Zattoni Villore-Vicchio.