Roberto Cingolani amministratore delegato della Leonardo contro Roberto Cingolani ex ministro della Transizione ecologica: "Abbiamo avuto una serie di ideologi che ci dicevano in piena crisi climatica: "Ah! Con l'eolico si va da tutte le parti! Si fa tutto con l'eolico e il fotovoltaico!" Era fisicamente sbagliato. Non è una questione di idee. Erano proprio i watt, era la fisica che non funzionava. Questi hanno detto tante di queste sciocchezze e quindi la somma di sciocchezze ideologiche e di errori di natura industriale che ha delocalizzato ci porta oggi a svegliarci e a dire: "Ops, siamo nei guai!". Chi raccontava queste cose senza sapere di cosa parlava oggi dovrebbe pagare un un po' il pegno dell'errore che è stato fatto. Abbiamo avuto una Comunità europea che ha spinto in maniera ideologica su certe cose e ora ci rendiamo conto che abbiamo distrutto intere filiere industriali. Quando tu permetti alla gente di mentire per cinque anni agli alti livelli istituzionali dicendo cose che fisicamente non si reggono in pedi, a un certo punto ti risvegli una mattina e dici: "Abbiamo sbagliato tutto!". Abbiamo creato un meccanismo perverso in cui una sola è la tecnologia che va bene per tutto. Ma era ovvio che non fosse così". La Verità: "Cingolani smonta le bugie verdi, ma non poteva farlo prima? Perché Cingolani queste cose è andato a dirle a un sito poco conosciuto e non le ha ribadite quando era ministro, per lo più della Transizione ecologica? Invece di parlare ora, che fa il manager, forse avrebbe dovuto aprire bocca allora, quando non sarebbe stato il privato cittadino, pur importante, a mandare al diavolo i vertici Ue, ma un ministro".
Alla fine della settimana scorsa sui social furoreggiava il video dell'intervista realizzata da Aliseo, dal titolo "Il futuro della Difesa", all'ex ministro della "Transizione ecologica" Cingolani (qui sotto in ginocchio davanti alla Piccola Greta), ed attualmente amministratore delegato della Leonardo (se non si ha tempo lo si guardi dal minuto 19).
Cingolani appare un altro uomo rispetto a quando era ministro. Non solo per quello che dice, ma anche per come lo dice. Sembra scomparso l'effetto euforizzante derivatogli dal suo alto incarico ministeriale e soprattutto dalla sua missione per la salvezza del Pianeta che esibiva durante il mandato governativo.
Ci sentiamo obbligati a riportare qui di seguito, come memoria storica ed a vantaggio di chi ha poco tempo per ascoltare tutta l'intervista, il passaggio più traumatico e destabilizzante:
"L'Europa ha fatto un po' una figura... diciamo barbina, perché noi pensavamo di essere furbi, no? Delocalizzavamo in Cina perché lì si pagava di meno la manodopera e quelli facevano i chip. Poi abbiamo avuto una serie di ideologi che ci hanno detto che l'auto a batteria avrebbe risolto tutti i problemi del mondo. Bastava fare due conti ed era una sciocchezza. Altri ideologi che ci dicevano in piena crisi climatica: "Ah! Con l'eolico si va da tutte le parti! Si fa tutto con l'eolico e il fotovoltaico!" Era fisicamente sbagliato. Non è una questione di idee. Erano proprio i watt, era la fisica che non funzionava. Questi hanno detto tante di queste sciocchezze e quindi la somma di sciocchezze ideologiche e di errori di natura industriale che ha delocalizzato ci porta oggi a svegliarci e a dire: "Ops, siamo nei guai!". E' chiaro che se tu vuoi fondare una società avanzata come quella europea, dove hai due delle più grandi manifatture del mondo (tre compresa la Francia. Noi, la Francia e la Germania, tre grandi manifatture), dicendo: "Facciamo tutto a batteria"... Chi ha detto questo, per dire che era la soluzione per la crisi climatica, per l'automotive, per tante altre cose, forse si era dimenticato che serviva nichel, litio, cobalto - no? - sia per l'elettronica che per la batteria. Allora chi raccontava queste cose senza sapere di cosa parlava oggi dovrebbe pagare un po' il pegno dell'errore che è stato fatto. Eppure siamo stati ubriachi, abbiamo avuto una Comunità europea che ha spinto in maniera ideologica su certe cose e ora ci rendiamo conto che abbiamo distrutto intere filiere industriali. E non è solo l'automotive. L'Italia, in particolare, oltre a questo ha anche il prezzo dell'energia più alto degli altri perché ha rinunciato... ha rinunciato in maniera ideologica al nucleare e adesso ci rendiamo conto che è un po' più difficile competere. Allora i fattori esogeni... Beh, sai, viene un terremoto e che fai? Ti lamenti, no? Il Giappone, quando c'è il terremoto, si ricostruisce, perché sono tutti preparati mentalmente a ricostruirsi. Però i fattori endogeni no! Quelli sono fattori culturali. Quando tu permetti alla gente di mentire per cinque anni agli alti livelli istituzionali dicendo cose che fisicamente non si reggono in pedi, a un certo punto ti risvegli una mattina e dici: "Abbiamo sbagliato tutto!". Ora si cercherà di inseguire, di riparare, di mettere una toppa. Bastava una cosa semplicissima. Seguire un criterio, che è un criterio storico e scientifico allo stesso modo: la neutralità tecnologica. Bastava dire: "Qualunque metodo, qualunque tecnologia ci consenta di ridurre le emissioni di CO2 ben venga. Qualunque tecnologia ci consenta di fare quello che serve per ridurre - che ne so? - il traffico ben venga. No! Invece noi abbiamo creato un meccanismo perverso in cui una sola è la tecnologia che va bene per tutto. Il famoso silver bullet, no?, il proiettile d'argento, quello che risolve tutto. Ma era ovvio che non fosse così".
A proposito di quelli che "dovrebbero pagare pegno per l'errore" (a cominciare da Cingolani stesso, che se avesse detto la verità fin da subito col cavolo che sarebbe stato ministro e di conseguenza col super-cavolo che adesso si cuccherebbe il milione abbondante di euro all'anno che gli dà la Leonardo), qualcuno a suo tempo aveva proposto di licenziare proprio il ministro Cingolani:
"La prima mossa da fare per evitare questi aumenti insostenibili per l'energia (che non sono, al contrario del PNRR, una tantum) è abolire il ministero della "Transizione ecologica" e quindi licenziare lui" e con lui "licenziare come responsabili i politici, i giornalisti e i cattedratici che hanno sostenuto la natura "alternativa" delle rinnovabili e con essa la follia della "transizione energetica".
Questo si può cominciare a farlo da subito, se si vuole davvero cambiare qualcosa. Non sono il solo a pensarla così.
Il video di Cingolani lo hanno segnalato pure a Maurizio Belpietro, che, unico tra i quotidiani italiani, ha ritenuto opportuno dedicargli un articolo sulla sua Verità di lunedì 28 ottobre dal titolo "L'ex ministro green demolisce le bugie verdi", annunciato già in prima pagina come "La "confessione": Cingolani smonta le bugie verdi: non poteva farlo prima?", dove il direttore Belpietro si compiace che Cingolani demolisca "le sciocchezze degli ecologisti duri e puri". Dobbiamo dare atto che i giornalisti de La Verità - rari nantes nel grande mare della stampa generalista italiana - hanno sostenuto fin dall'inizio che "le teorie di Bruxelles che puntano su eolico e fotovoltaico per risolvere la crisi climatica" erano sciocchezze. Belpietro però ci tiene a concludere:
"Ciò detto mi resta una curiosità: perché Cingolani queste cose è andato a dirle a un sito poco conosciuto e non le ha ribadite quando era ministro, per lo più della Transizione ecologica? Invece di parlare ora, che fa il manager, forse avrebbe dovuto aprire bocca allora, quando non sarebbe stato il privato cittadino, pur importante, a mandare al diavolo i vertici Ue, ma un ministro. Anzi, perché ha accettato di guidare il dicastero della Transizione ecologica, se questa era la sua idea? Io una risposta ce l'ho: ci sono verità che rompono il conformismo e il pensiero unico e affermarle significa farsi tanti nemici. Dunque per quieto vivere, o forse per ragioni di carriera, si tace".
Alberto Cuppini