Fubini sul Corriere della Sera di sabato intervista Cingolani, che dimostra di non avere la più pallida idea di come funziona il mercato (ultra complesso) dell'energia. Inoltre propone di vendere le rinnovabili a prezzi "equi". Che cosa diavolo significa "equi"? E' un vocabolo desunto dalla dottrina sociale della Chiesa, del tutto estraneo al liberalismo che ispira i mercati di tutto il mondo. Il professor Cingolani, dopo essere diventato ministro niente meno che della "Transizione ecologica", vuole anche diventare Papa? O è un ulteriore passo verso lo Stato etico e la trasformazione dell'UE in un'URSS post-moderna?
Segnalo l'articolo ai resistenti sui crinali perchè contiene l'ammissione (implicita) che l'energia prodotta da eolico e fotovoltaico, fonti intermittenti sovvenzionate e protette dalla priorità di dispacciamento e da altre guarentigie, è diversa da quella prodotta dalle fonti tradizionali (programmabili e quindi pienamente fruibili) e deve essere esclusa dal mercato perchè lo distorce e provoca alcune conseguenze imprevedibili. Come, ad esempio, quelle poco gradevoli che stiamo sperimentando sulla nostra pelle in questi mesi.
Aggiunge (giustamente) Cingolani nell'intervista: "Questa guerra ci obbliga ad accelerare dopo anni di distrazione, ideologia, ipocrisia, balle" ma poi aggiunge: "Siamo chiari: gli obiettivi e il calendario di decarbonizzazione del Paese non cambiano. Non bruceremo più gas." Gli speculatori delle Fer elettriche possono stare tranquilli: si continua con distrazione, ideologia, ipocrisia, balle. E in più Cingolani ci prende tutti per cretini. O per gretini, come preferite.
Alberto Cuppini