"Per allentare la tensione sui prezzi energetici è necessario che l'Unione europea chiuda il mercato dei permessi di emissione e fermi la corsa al Green deal. Il piano Fitfor55 va messo nel cassetto".
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
Mentre gli europei assistono inorriditi alla parabola ascendente di sempre nuovi record dei prezzi del gas - e di conseguenza dell'elettricità - che, se confermati nei prossimi mesi, li condannerebbe alla più cupa miseria, inizia a farsi strada anche nell'opinione pubblica, sia pure a fatica, la consapevolezza delle responsabilità del disastro, fin qui tenute nascoste dalla falsa narrazione dei mass media.
Consigliamo perciò di affidarsi, per il futuro, alle analisi di chi ha sempre rifiutato questi atteggiamenti omertosi, ad esclusivo vantaggio delle rinnovabili salvifiche, e non ha temuto l'impopolarità, neppure nei peggiori momenti di isteria collettiva per la "Piccola Greta".
Tra i pochi coraggiosi anti conformisti, ci piace segnalare il nome di Sergio Giraldo, giornalista della Verità. Consigliamo perciò per questa nostra rassegna stampa il suo lungo articolo, sulla Verità di venerdì, "Green deal ko per allentare il cappio del gas".
Ci sarebbe piaciuto riportare qui l'intero brano, ma dubitiamo che l'editore ne sarebbe stato contento. Raccomandiamo perciò vivamente di recuperare il giornale oppure di leggere l'articolo dall'inizio alla fine sul sito web della Verità. Intanto, per farsi un'idea di quelle dolenti note, bastano questi brevi estratti:
"Ma la scelta europea più dannosa, che risale a qualche anno fa, è stata l'adesione al Green deal, un'idea secondo la quale il mondo sta per finire e per evitare la catastrofe è necessario abbandonare in fretta gli idrocarburi a favore di energie "verdi". Che l'allarme sul clima sia giustificato o meno, l'obiettivo della decarbonizzazione delle attività umane al 55% in meno di nove anni, come vuole il pacchetto europeo Fitfor55, è quanto di più spropositato si possa immaginare...
L'Unione Europea si distingue per la pervicacia e l'ottusità con cui intende perseguire questo assurdo obiettivo. L'Ue ha inaugurato per prima anni fa un mercato obbligatorio dei permessi di emissione di CO2, che è stato il motore originario dei rincari del prezzo dell'energia nella primavera 2021, un anno prima dell'invasione russa dell'Ucraina. Le quotazioni in quel periodo hanno iniziato ad impennarsi, quando ai mercati è stato chiaro che Bruxelles sarebbe andata avanti nel folle progetto nonostante le evidenze...
Più in radice, il Green deal ha disincentivato investimenti negli idrocarburi, facendone aumentare i prezzi quando è stato chiaro che l'Europa non poteva ancora minimamente farne a meno. In più, il Green deal ha fatto crescere i costi di tutte le materie prime necessarie alle catene del valore green, dalle terre rare all'alluminio, dal rame al litio...
A prescindere dalla vicenda russo-ucraina, per allentare la tensione sui fondamentali dei prezzi energetici è necessario che l'Unione europea chiuda il mercato dei permessi di emissione e fermi la corsa al Green deal. Il piano Fitfor55 va messo nel cassetto e forse se ne potrà riparlare tra dieci anni, quando avremo investito sul gas".
Come dite? Non volete dare ascolto alla Verità, che è un giornale populista, sovranista, fascista, razzista eccetera eccetera, e a Sergio Giraldo che è solo un povero sfigato? Allora andate a leggere le stesse cose raccontate dal professor Alberto Clò in questa intervista concessa ad AffariItaliani.it sotto il titolo "L'Italia è rimasta senza energia. I colpevoli: UE, sinistra miope e Draghi".
Il quale Alberto Clò, in un'altra intervista di venerdì, alla sollecitazione "E poi c'è il Green deal", ha replicato seccamente: "Guardi, quello è già morto".