Il PD dell'Emilia Romagna prende consapevolezza del problema eolico sui crinali

Ordine del giorno, presentato dal consigliere PD Nadia Rossi, approvato all'unanimità dall'Assemblea della Regione Emilia Romagna. Anche il partito di maggioranza relativa ha capito che l'eolico va ad impattare pesantemente su un territorio fragile ma pieno di ricchezze, molte delle quali tutelate. Nadia Rossi: "Dobbiamo fare particolare attenzione alle aree con un’elevata fragilità idrogeologica e la presenza di frane, e il Governo deve farlo favorendo la massima condivisione con le Regioni, in armonia con il patrimonio delle comunità locali, la tutela del paesaggio, della biodiversità e dell'avifauna".

 

 Nella foto con il ministro Pichetto Fratin, la vice presidente Irene Priolo è la quarta da destra.

 

All'inizio (il 18 aprile scorso) fu il Summit a Roma, negli uffici del ministero dell'Ambiente, tra il ministro Gilberto Pichetto Fratin e i rappresentanti del territorio emiliano-romagnolo per bloccare l'installazione di una sessantina di aerogeneratori nel comune toscano di Badia Tedalda (AR) sui crinali prospicienti la Valmarecchia, in provincia di Rimini. Tra i rappresentanti (bipartizan) convenuti a Roma spiccava la presenza della vice presidente ed assessore all'Ambiente della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo (che aveva sostituito in tali incarichi Elly Schlein, dopo la sua elezione alla segreteria del PD).

Poi venne l'improvviso outing della stessa Schlein a Nuoro contro la "speculazione" eolica a vantaggio delle "multinazionali", alla vigilia delle elezioni europee:

"Non è con la speculazione delle multinazionali che coprono con l' eolico e il fotovoltaico le nostre regioni che noi faremo la transizione energetica, ma coinvolgendo le popolazioni locali e facendo decidere a loro dove e come fare la transizione".

A queste prese di posizione dalla forte valenza politica è seguita l'iniziativa legislativa del PD in Regione Emilia-Romagna, con l'ordine del giorno (da leggere con attenzione) presentato in Assemblea la scorsa settimana, come prima firmataria, dal consigliere regionale riminese Nadia Rossi.

Presentiamo una breve rassegna stampa dei resoconti di quanto è successo e le dichiarazioni della stessa Nadia Rossi.

Cominciamo con l'articolo siglato m.c. sul Resto del Carlino del 13 giugno: "Nadia Rossi (Pd): "Subito la legge per fermare le pale eoliche", che così esordiva:

"Fermi tutti: la transizione energetica non può passar sopra come un caterpillar ai territori e alle comunità. Per l'alta Valmarecchia la battaglia è ai progetti dei nuovi impianti eolici Badia del Vento e Poggio Tre Vescovi.

Da qui l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal consiglio regionale dell'Emilia Romagna, in cui si chiede l'obbligo di intesa tra le Regioni prima di installare gli impianti e un maggior coinvolgimento per definire le aree idonee. Prima firmataria del documento è la consigliera regionale riminese del Pd Nadia Rossi".

 

Dall'articolo di Carla Dini del Corriere Romagna dello stesso 13 giugno "Eolico, le perplessità dei dem. "Agire in sintonia con i territori":

"Eolico, il Pd mette il bastone fra le pale al progetto... Non accenna a spegnersi la bufera, in senso letterale, intorno alla costruzione di un impianto eolico al confine tra Valmarecchia e Toscana. Un progetto che prevede in tutto oltre 50 pale alte due volte il grattacielo di Rimini... A scendere in prima fila è la consigliera regionale dem, Nadia Rossi, prima firmataria dell'ordine del giorno approvato ieri all'unanimità. "L'esperienza della Valmarecchia - sostiene - insegna che servono regole nazionali in sintonia con le esigenze dei territori. Non possiamo sacrificare il patrimonio di intere comunità"... Nonostante numerosi pareri negativi che però non sono più vincolanti, la Regione non è nella condizione di bloccarlo poiché le pale rientrano per pochi metri sul suolo toscano. Gli effetti degli ecomostri, però, "oltrepassano i confini amministrativi e influenzano aree estese"."

 

Nei quotidiani in linea, che consigliamo di leggere nella loro integrità, la notizia era stata riportata già il giorno 12 giugno. Così su Altarimini.it l'articolo "Eolico, la consigliera Rossi attacca: Serve un quadro normativo chiaro e meno frammentato, che sottotitolava: “In Valmarecchia con gli impianti si va a impattare pesantemente sul territorio”:

"La consigliera del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna lancia una critica severa riguardo l’attuale gestione degli impianti eolici, sottolineando la necessità di un quadro normativo più chiaro e meno frammentato tra i vari livelli di governo territoriale. L’intervento di Rossi, avvenuto tramite un ordine del giorno a sua prima firma e approvato all’unanimità, è stato collegato al voto in aula del REFIT (programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione), e ha messo in luce le problematiche legate alla realizzazione degli impianti eolici senza un’adeguata tutela delle comunità locali... "La transizione energetica deve passare massacrando i boschi, le aree naturali e il paesaggio dei nostri territori? Io non credo” commenta Rossi, che continua “a rimetterci in questi casi sono sempre le comunità, il loro territorio, il patrimonio culturale e storico del Paese, lo sviluppo turistico. Da tempo ascolto le richieste dei Sindaci, di tutte le parti politiche, delle associazioni che chiedono in modo unanime di fermare lo scempio che sta andando in scena in Valmarecchia. Non si può restare a guardare... E per questo ho chiesto una maggiore attenzione nella revisione del quadro normativo nazionale sulla realizzazione degli impianti eolici, per assicurare una valutazione degli impatti ambientali e sociali e a introdurre criteri vincolanti per il rilascio delle autorizzazioni e per la definizione delle aree idonee e non idonee all’installazione".

Sempre il 12 giugno ecco Newsrimini.it nell'articolo "Eolico in Valmarecchia. PD: obbligo di intesa tra le Regioni per l'installazione", che nell'occhiello scriveva: "A rischio il territorio":

Serve un quadro normativo più chiaro, meno frammentato tra livelli di governo del territorio che prevedono iter completamente differenti e che non tutelano in concreto le comunità locali. Serve l’obbligo di un’intesa tra le Regioni coinvolte dall’installazione degli impianti eolici almeno fino a 7 km dal confine, perché non è accettabile che si verifichino situazioni come quella in corso tra Emilia-Romagna e Toscana”: attacca Nadia Rossi. La consigliera regionale spiega “la vicenda della Valmarecchia è plastica: con gli impianti di Badia del Vento e Poggio Tre Vescovi si va a impattare pesantemente su un territorio fragile ma pieno di ricchezze, molte delle quali tutelate,.. Le Regioni devono essere coinvolte in modo più attivo in questa definizione. L’ho già detto, dobbiamo fare particolare attenzione alle aree con un’elevata fragilità idrogeologica e la presenza di frane: e il Governo deve farlo favorendo la massima condivisione con le Regioni, in armonia con il patrimonio delle comunità locali, la tutela del paesaggio, della biodiversità e avifauna. Ci sono riserve naturali protette da tutelare, parchi nazionali, aree designate per la conservazione della natura, corridoi ecologici per le specie animali protette come l’aquila reale... La nostra Regione ha degli obiettivi precisi e sta facendo la sua parte per raggiungerli, un punto però deve essere chiaro: transizione sì, ma consapevole e giusta e soprattutto non a danno dell’ambiente e di territori che, una volta distrutti, non potranno più esserci restituiti” conclude Nadia Rossi."

 

Alberto Cuppini