Franco Prodi: "Copenaghen, Parigi, Glasgow, Kyoto. Tutto questo va fermato perché è un treno che determina le scelte dell'umanità intera."
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
Nell'inserto culturale di questo fine settimana del Foglio c'è una lunga intervista di Matteo Matzuzzi al professor Franco Prodi, fisico dell'atmosfera. Ne proponiamo un breve estratto:
"... per il clima, noi non abbiamo la possibilità di fare delle previsioni. Quelli dell'Ipcc sono degli scenari. Questa impossibilità deriva dal fatto che, in una somma di addendi, basta che uno sia impreciso e non si può più contare sul risultato finale. Quello impreciso è sostanzialmente il ruolo delle nubi e delle particelle di aereosol, i cosiddetti gas triatomici, il vapore acqueo, il gas serra, la CO2 ecc... Quelli che vengono fatti sono scenari, che possono essere catastrofici come quelli dell'innalzamento del livello del mare e del riscaldamento globale. E il fatto che il dato sul riscaldamento del pianeta possa andare da uno a otto gradi in questo secolo conferma che appunto sono scenari, altrimenti ci sarebbe un valore preciso...
... perché negli ultimi anni c'è una prevalenza di catastrofismo nel dibattito pubblico e quindi mediatico?
Dal 1988, quando è nato l'International Panel for Climate Change, è nata un'esigenza di comunicazione fra le Nazioni unite e gli scienziati. Ciò ha generato l'idea che questo forum sia quello della scienza, ma non è vero. Il forum della scienza è quello che facciamo noi scienziati quando conduciamo esperimenti e condividiamo i lavori a delle riviste, che pur sono sempre meno qualificate. E a riguardo il fenomeno dei fake papers dovrebbe allarmare. C'è una scienza, che adesso è messa in minoranza nella comunicazione, ma è quella che conta veramente.
A proposito di comunicazione, ogni volta che si tiene un vertice internazionale, ad esempio la Cop, sembra quasi che sia la parola divina sulla scienza, e solitamente c'è sempre una deriva pessimista su quello che sarà il futuro. Questi incontri servono davvero a qualcosa o sono comunicativamente troppo inflazionati e viene data loro un'importanza esagerata?
Da quello che ho detto può capire la mia risposta. Bisognerebbe fermare subito questo treno. Che sia Copenaghen, Parigi, Glasgow. Di Kyoto abbiamo visto che non vengono nemmeno rispettate le linee guida. Dovrebbe essere chiaro che tutto questo va fermato perché è un treno che determina le scelte dell'umanità intera."
Un'altra voce autorevole, dopo quella di Alberto Clò e del suo gruppo, si unisce senza mezzi termini alla nostra richiesta di superamento delle umilianti Cop dell'Onu.
Comprensibile l'immediata reazione furibonda del quotidiano più radical chic (anche se, mi viene rimproverato, non si può più dire "radical chic" - perchè pare che suoni derisorio - ma "liberal") tra gli innumerevoli quotidiani radical chic d'Italia, che affida una replica, davvero ben argomentata, alla sua intellettuale di punta.
Il fatto sorprendente, invece, è che alcune tesi di Prodi Jr siano state pubblicate anche dal quotidiano Il Mattino di Napoli, che non si può certo definire un giornale Cuor di Leone, nell'intervista del 28 giugno realizzata da Mariagiovanna Capone "Caldo record, l'esperto: «Non è una novità, è l’influenza dei cicli solari»":
«Tutto lo sforzo internazionale che viene puntato sulla CO2 andrebbe spostato sulla protezione dell’ambiente. L’inquinamento è misurabile e dovrebbe essere la strada da indicare anche ai governi mondiali. Dovremmo concentrarci maggiormente sulle implicazioni oggettive create dall’uomo e non lanciarci in teorie non dimostrabili, ma che anzi sono contestate da altri studi. All’Università Federico II di Napoli avete un docente di Meteorologia e Climatologia stimato in tutto il mondo per i suoi studi: il professor Nicola Scafetta. Lui con gli studi di climatologia e io con quelli in fisica dell’atmosfera siamo arrivati alla stessa conclusione riguardo i motivi dell’aumento di un grado dal 1850 a oggi: tutto rientra in una normalità della Terra caratterizzata da oscillazioni climatiche influenzate in gran parte dall’attività solare».
Addirittura, due giorni dopo Il Mattino ha sdoganato anche il professor Scafetta, bollato dai suddetti radical chic niente meno come uno dei "due punti di riferimento del campo negazionista in Italia", intervistato dalla stessa Mariagiovanna Capone nell'articolo "Quanto è calda la terra? Lo scienziato Scafetta: «Cicli millenari e molte speculazioni»".
Ma, alla fin fine, non importa tanto quello che i professori dicono in queste loro interviste, quanto piuttosto il fatto che sempre più giornali pubblichino articoli su argomenti fin qui considerati blasfemi, abbandonando progressivamente gli approcci dogmatici ai problemi ambientali e le troppo facili - e troppo interessate - soluzioni a base di pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Ennesimo segno che, dopo l'esplosione della greenflazione, The Times They Are a-Changin.
Alberto Cuppini