Federico Rampini (Corriere della Sera): "Il solare e l’eolico, considerati come le fonti più pulite, non sono pronti né oggi né domani a sostituire in toto le energie fossili".
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
"L’ambientalismo radical chic ha già fatto dei disastri quando ha imposto le sue ricette ai Paesi poveri... La guerra in Ucraina sta costringendo anche la ricca Europa a interrogarsi su ciò che è possibile fare (per ridurre le emissioni carboniche), non solo su ciò che è desiderabile; ma non è detto che le dure lezioni di questa tragedia vengano apprese. I fondamentalismi religiosi sono aggrappati ai propri dogmi e l’impatto con la realtà raramente scuote le loro certezze."
No. Neppure oggi ci stiamo auto-citando. E neppure citiamo un articolaccio tratto da un volgare giornale delle "Destre sovraniste", che - chissà perchè - ultimamente stanno spuntando come funghi, in parallelo alla perdita di lettori dei giornaloni mainstream. L'autore è al di sopra di ogni sospetto: Federico Rampini, da sempre coerente con le posizioni della Sinistra, fin da quando, da studente della Bocconi, teneva in tasca la tessera del PCI. A proposito di coerenza, ci sarebbe piuttosto da chiedersi che cosa c'entra la Sinistra di oggi con la politica del PCI e che cosa c'entra il Corriere della Sera di oggi (diventato l'organo del Partito Democratico) con quello che storicamente fu il giornale della borghesia "illuminata" italiana.
A parte le fin troppo facili ironie, Rampini brilla come una supernova nella mediocrità dei suoi colleghi del Corrierone. Si ha la netta sensazione che l'editore l'abbia voluto assumere al giornale proprio per provare a fare da controcanto a tutti i luoghi comuni dell'ormai insopportabile pensiero unico globalista ed a bilanciare un po' il conformismo esasperante (e imbarazzante) degli scrupolosi (e insinceri) giornalisti politicamente correttissimi.
Questo articolo di Federico Rampini, che abbiamo scelto per la nostra edicola di oggi, è stato pubblicato sul mensile Pianeta 2030, oggi allegato il Corriere della Sera. E' integralmente disponibile online sul sito del Corriere, ma consigliamo di acquistare il Corriere all'edicola, siccome nell'allegato Pianeta 2030 ci sono altri articoli che meritano la lettura, ed in particolare quello sulle blockchain e le criptovalute.
Per chi non avesse voglia di leggersi tutto l'articolo di Rampini (ma farebbe decisamente male perchè è un'analisi molto ben scritta e già sufficientemente sintetica in sè), ne proponiamo di seguito, senza commento alcuno, i passaggi più interessanti (i grassetti sono nostri), tutti perfettamente in linea con quanto sostenuto in questi anni dalla Rete della Resistenza sui Crinali:
"Le compagnie petrolifere e gasifere, reiette fino a ieri, vengono corteggiate. Sono state paragonate a un condannato a morte in attesa di esecuzione, che improvvisamente viene liberato dalla cella, ora il guardiano lo supplica in ginocchio chiedendogli aiuto. Per il movimento ambientalista, soprattutto per le sue frange più estreme, il colpo è duro e suscita reazioni esasperate: pochi sono disposti ad accettare la lezione del pragmatismo."
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"Ciascuno è costretto a fare i conti con questa realtà: il solare e l’eolico, considerati come le fonti più pulite, non sono pronti né oggi né domani a sostituire in toto le energie fossili (Ripetiamo: né oggi né domani. NdR)... Pesano i costi di una radicale e accelerata riconversione alle rinnovabili... Un altro problema è perfino più grave e finora è stato sottovalutato negli scenari sulla transizione verso “zero emissioni”. Le rinnovabili sono molto meno “pulite” di quanto si crede, i loro effetti sull’ambiente vanno presi in considerazione. Inoltre con la transizione verso queste fonti si rischia di passare dalla dipendenza verso la Russia a quella verso la Cina. Da un disastro geopolitico a un altro."
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"Non esiste al mondo un’energia “pulita” che non abbia bisogno di sfruttare risorse dal sottosuolo. Delegare questo compito ai cinesi non è una soluzione. Ma il deficit di realismo è un problema che affligge da anni le frange radicali del movimento ambientalista; insieme con l’intolleranza verso ogni forma di dissenso. Ne ha fatto le spese, negli Stati Uniti, un noto progressista come il regista Michael Moore. Quando in un documentario osò mettere in luce le ricadute inquinanti dell’auto elettrica, contro di lui partì un furibondo linciaggio mediatico.
La deriva fondamentalista di alcuni settori dell’ambientalismo ha i suoi riti e il suo clero. È una religione neopagana ma è pronta a scomunicare come “anti-scientifico” chiunque osi dissociarsi dai dogmi della fede. Una parte dei sacerdoti sono figure adolescenziali come Greta Thunberg; altri sono scienziati innamorati del ruolo di guru, della nuova autorevolezza così acquisita, pronti a manipolare la scienza attribuendole profezie di Apocalisse. Questa religione neopagana è anche squisitamente élitaria: può permettersi di immaginare un mondo dove tutti dovrebbero guidare la Tesla (costo dai 50.000 euro in su); dove le traversate dell’Atlantico si fanno su barche a vela da milionari; dove lo sviluppo economico è considerato una sciagura. Disprezzare la crescita economica è un atteggiamento snobistico, è un lusso che si può permettere solo chi di crescita ne ha già avuta a sufficienza."
Amen.