Orvieto, pale eoliche in faccia al Duomo

 

Galli della Loggia e le pale eoliche ad Orvieto: "C'è un’ emergenza, il tempo stringe, bisogna fare in fretta e allora avanti ad autorizzare e a permettere anche ciò che non potrebbe esserlo."

L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.

 

 

Ernesto Galli della Loggia oggi sul Corriere della Sera: "Orvieto, pale eoliche in faccia al Duomo".

Il nostro uomo (non è la prima volta che si espone) è venuto a sapere dell'intenzione di installare delle pale eoliche alte 200 metri tra Orvieto e Castel San Giorgio. "Rovinando così uno dei paesaggi più belli dell’Italia centrale". E magari del mondo intero, come sarebbe stato meglio dire.

Il Professor Della Loggia sfonda una porta (quella del Duomo di Orvieto) aperta. I suoi colleghi (e, in genere, tutte le élite italiane terrorizzate di apparire avversarie della "Transizione ecologica") non osano neppure quello.

Attenti però a non fare passare, come si potrebbe ricavare leggendo l'articolo, il messaggio della creazione di riserve indiane libere dall'eolico. Ossia: riempiamo pure tutti i crinali appenninici con decine di migliaia di pale ma preserviamo Orvieto. O, magnanimamente, Urbino. Oppure alcuni (ma pochi, mi raccomando: dobbiamo salvare il Pianeta dal cambiamento climatico e adesso dalla guerra) "dei paesaggi più belli dell’Italia centrale". Che è esattamente quello che vogliono trasmettere gli ambientalisti felloni associatisi alla "lobby dei rinnovabilisti".

Una lobby potente anzicheno', dopo avere già incassato dalle bollette degli italiani oltre 150 miliardi (che attendono la moltiplicazione) solo per gli incentivi regalati alla scarsa ed inaffidabile elettricità prodotta da pale e pannelli. Significativo il fatto che Galli della Loggia sia stato pubblicato con un trafiletto a pagina 43 del Corriere. Ancor più significativo il fatto che, sempre oggi, in prima pagina del Sole 24 Ore  sia ricomparsa l'ipocrita e volgarissima pubblicità della Edison "E se per salvare il paesaggio, un po' lo cambiassimo?", da noi a suo tempo denunciata come sgangherata fonte di ispirazione degli altrettanto sgangherati lobbysti dell'eolico.

 

Alberto Cuppini