Davide Tabarelli (Nomisma Energia): "(La situazione per i prossimi inverni) rischia di essere disastrosa, apocalittica, difficile da immaginare".
Il PUN per oggi è vicinissimo ai 600 euro al MegaWattora: quasi dieci volte in più rispetto alle medie degli ultimi dieci anni. Alle 8 del mattino e della sera si sfiorano addirittura i 700 euro.
Questa mattina all'alba dovevo fare la lavatrice. Invece l'ho rimandata a giorni migliori e tra un po' andrò a fare la mia ora d'aria sui colli bolognesi con i vestiti sporchi. La lavatrice sta diventando un lusso.
Il Sole 24 Ore di oggi ammette che, a questi costi, "una famiglia risparmierebbe se si dotasse di un generatore a benzina da 3 chilowatt da collocare sul balcone". Per pudore ha evitato di suggerire di collocare sul balcone pannelli fotovoltaici o pale eoliche, come invece il Sole propone - da anni - di fare per l'Italia intera.
Non c'è più tempo da perdere. Si rendono inevitabili provvedimenti da economia di guerra (e sarebbe anche naturale, visto che - anche se i media non ce la raccontano giusta - siamo in guerra), come nel 1973 dopo la guerra del Kippur, per imporre razionamenti onde ridurre d'imperio la domanda di gas e, insieme, per fare abbassare il suo prezzo e il conseguente flusso di valuta pregiata verso la Russia, stringendo il cappio delle sanzioni contro Putin.
Si veda nell'intervista concessa a Fausto Carioti su Libero di ieri che cosa diceva l'inorridito Tabarelli, che pure scriveva col PUN ancora sotto i 500 euro: "Ora il mercato occorre chiuderlo e non solo serve lo Stato: serve uno Stato con l'elmetto e una vera Unione di Stati".
Il timido professor Tabarelli... Questa volta siamo d'accordo con lui al 100 per cento. Anzi: ribadiamo con maggior forza che è anche necessaria la nazionalizzazione (almeno) temporanea del settore elettrico. Meglio se imposta, stante la drammatica emergenza, in tutti gli Stati europei.
Nessuno in Italia si rende (ancora) conto del significato di questi prezzi dell'energia: oggi, sempre su Libero ed in un'altra intervista (questa volta di Francesco Specchia), il professor Cottarelli - oltre tutto il meno peggio tra gli economisti mainstream che ci dobbiamo sorbire in televisione - dice che "non serve drammatizzare". Secondo lui tutto si risolverebbe eliminando "l'eterno scetticismo italiano" ("... non stanno bene neanche le pale eoliche; i pannelli fotovoltaici rovinano il paesaggio..." ironizza). Il professor Cottarelli forse pensa che il prossimo inverno gli italiani si potranno scaldare con la valanga di nuove pale eoliche e pannelli FV che i lobbysti riusciranno a fare installare nei prossimi mesi.
Il professor Tabarelli, invece, nella sua intervista dice che "Le rinnovabili sono un sogno, più che un pensiero".
Se i sogni ad occhi aperti sono consentiti alle ragazzine con le treccine bionde, sono assolutamente da bandire per gli economisti nell'esercizio della loro professione. E anche per i politici, gli ingegneri, gli scienziati, gli imprenditori, i giornalisti, i... Insomma: per tutti gli adulti. Soprattutto al momento del voto alle elezioni politiche, che si stanno avvicinando, come i terrorizzati fautori del "tutto rinnovabili", che hanno provocato tutto questo disastro, sanno bene.
Alberto Cuppini