Lo sconfortante livello di analisi di politica energetica del burocrate, non eletto dunque irresponsabile, corrisponde al tentativo in atto di infantilizzare l'opinione pubblica, trattando i cittadini da bimbi bisognosi di favole della buona notte. E' uno stile molto in voga a Bruxelles, ma anche a Roma. Ed anche tra gli eletti dal popolo, a cui i giornali mainstream forniscono visioni della globalizzazione completamente distorte.
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
"Se tutti gli italiani sommassero piccoli accorgimenti quotidiani sui consumi energetici di casa - la doccia, il termosifone, il televisore - il totale che ne emerge è: l'Italia potrebbe risparmiare 5,8 miliardi di metri cubi di gas l'anno. Senza razionamenti, senza investimenti che traguardano il futuro, senza cambiare tecnologie: solamente con qualche ritocco alle abitudini di ogni giorno... "Bastano alcuni comportamenti quotidiani per risparmiare fino al 10% sulla bolletta: ad esempio spegnere le luci e il riscaldamento quando usciamo di casa, non aprire le finestre se c'è il termo acceso e spegnere il pc se non lo usiamo..." avverte lo studio di Calabrese dell'Enea."
Così Jacopo Giliberto, il pluripremiato esperto di energia ed ambiente già portavoce dei ministri Corrado Clini e Andrea Orlando, nell'articolo "Spettro razionamenti del gas ma gli sprechi arrivano al 10%" sull'autorevole Sole 24 Ore di oggi.
Così invece Sergio Giraldo, sconosciuto giornalista dello sfigatissimo quotidiano La Verità, nell'articolo di ieri "Rinunciare di colpo al gas della Russia ha esiti drammatici. Ma l'Ue minimizza":
"Tutti si chiedono: cosa posso fare? Potete fare due cose: controllare le vostre docce e quelle dei vostri figli adolescenti. E quando chiudete il rubinetto dite: prenditi questa, Putin". Questa è la traduzione di quanto ha dichiarato qualche giorno fa il commissario europeo per la concorrenza, la danese Margrethe Vestager. L'alto funzionario stava rispondendo ad alcune domande sulle sanzioni europee alla Russia , che potrebbero presto riguardare anche le forniture energetiche. Cosa saranno mai qualche doccia tiepida e un maglione in più? Quello di infantilizzare l'opinione pubblica, trattando i cittadini da bimbi bisognosi di favole della buona notte, è uno stile molto in voga a Bruxelles. Lo sconfortante livello di analisi del burocrate, non eletto dunque irresponsabile, corrisponde al tentativo in atto di minimizzare le conseguenze che si avrebbero dalla decisione unilaterale di rinunciare dall'oggi al domani agli idrocarburi russi..."
Non siamo d'accordo con Giraldo con la faccenda dello "sconfortante livello di analisi del burocrate a Bruxelles, non eletto dunque irresponsabile". Anche i burocrati di Roma non scherzano. Non scherzano soprattutto le centinaia di professori delle facoltà di scienze, economia ed ingegneria delle Università di tutt'Italia che hanno appoggiato con entusiasmo l'idea della "transizione energetica" entro il 2050. Anche l'Enea, come abbiamo letto - ad ennesima conferma - nell'articolo di Giliberto. A Roma ci sono poi sconfortanti livelli di analisi anche tra gli eletti, a cominciare dalla demagogia di Enrico Letta, che per rappresaglia contro Putin pretende di rinunciare - senza porsi meschine considerazioni di opportunità - al gas russo ma non ai cereali russi, per finire, sempre in tema di "livello di analisi", ad abissi di sconforto senza fondo tra i grillini e gli EcoDem.
Certo è che, se i cittadini devono decidere chi eleggere stando alla infantile visione del mondo che viene propinata loro dal Sole 24 Ore e dagli altri giornaloni in materia di "transizione ecologica" (ma non solo: trattare i cittadini da bimbi vale per tutta la narrazione mainstream della globalizzazione), allora la democrazia in Italia ha un problema.