Archiviata la temeraria denuncia dell'Agsm per diffamazione. Questa azione legale, intimidatoria e proterva, deve essere intesa come preventiva ed a futura memoria, al fine di continuare ad operare nella stessa zona (per coprire l'Appennino, ed il Mugello in particolare, di pale eoliche) senza incontrare la stessa dura opposizione delle comunità di Vicchio e Dicomano.
Il giudice conferma che in Italia si può ancora criticare legittimamente l’Agsm e archivia la sua denuncia per diffamazione.
Parrebbe dunque che, almeno per il momento, in Italia tutti abbiano ancora diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero. Ne siamo sollevati ed a maggior ragione ne sono sollevati i tre denunciati, che hanno affrontato spese e preoccupazioni di ogni tipo. Ci rallegriamo con loro e con tutte le altre associazioni ed i cittadini che avrebbero potuto correre rischi analoghi in futuro, nel caso in cui si fosse proceduto con la denuncia dell'Agsm.
Tuttavia non ci sentiamo di unirci ai peana che abbiamo letto nei commenti, alla conclusione di questa vicenda giudiziaria.
Purtroppo conosciamo bene lo spregiudicato modo di comportarsi dell'Agsm in materia di eolico. Sono anni che abbiamo a che fare con le loro sgradite attenzioni alle nostre montagne. Erano perfettamente consapevoli della natura temeraria della loro azione legale e che l'esito non avrebbe potuto essere che questo (anche se, in materia di energie rinnovabili, abbiamo visto troppo spesso l'applicazione di tutele preferenziali inesistenti, assurde se non addirittura anti-costituzionali a tutto vantaggio dei sedicenti "Salvatori del Pianeta"). All'Agsm non sono stupidi. Non a caso sono state attaccate queste tre persone, pur nella consapevolezza di vedersi rigettata la denuncia. Erano i rappresentanti dell'associazionismo, della politica e della stampa locale.
Un'azione del genere, perdente in partenza, non avrebbe avuto alcun senso specie adesso, quando i giochi sono ormai fatti e siamo alla vigilia della decisione definitiva sull'autorizzazione all'impianto al giogo di Villore.
E' dunque evidente che il vero fine ultimo a cui l'Agsm teneva non è questo specifico impianto, quanto piuttosto la possibilità di continuare ad operare nella stessa zona per coprire l'Appennino (come candidamente confessato in pubblica assemblea), ed il Mugello in particolare, di pale eoliche senza incontrare la stessa dura opposizione delle comunità di Vicchio e Dicomano.
Questa azione intimidatoria e proterva deve quindi essere intesa come preventiva ed a futura memoria.
Quale difesa, allora, per queste deboli comunità montane? C'è solo una soluzione: tenere accuratamente l'Agsm fuori da casa propria fin da subito, al loro primo apparire.
La battaglia è appena cominciata. Invitiamo per l'ennesima volta tutte le comunità dell'Appennino Tosco Emiliano-Romagnolo alla massima vigilanza contro i pifferai dell'eolico. Teneteli fuori dalla porta. Appena mettono un piede in casa altrui, già si sentono i padroni.
Alberto Cuppini