Sindaco Nardella: "Ma che ca**o fai" dillo all'Agsm Verona per l'eolico a Villore

Chi di Greta ferisce di Greta perisce. L'episodio di ieri a Firenze dimostra che non ci sono limiti alla scemenza degli "ambientalisti catastrofisti". Per il sindaco della Città Metropolitana di Firenze esiste però una concreta opportunità di interrompere la discesa nel delirio apocalittico: dica un "no" deciso all'insensato abominio delle pale eoliche alte 170 metri da conficcare in cima ai crinali mugellani sopra a Villore "per salvare il Pianeta".

 

 

 

I fatti di ieri a Firenze sono noti. Persino stranoti, perchè i filmati dell'imbrattamento di palazzo della Signoria, che appartiene all'immaginario collettivo dell'intero genere umano, li hanno visti in tutto il mondo. Il sindaco della Città Metropolitana (...) di Firenze Dario Nardella si trovava casualmente (oggi siamo buoni, non vogliamo fare dell'ironia neppure sul sindaco pompiere, che aduggia persino il presidente operaio d'antan, e vogliamo credere proprio a tutto) in piazza della Signoria. Nardella, nell'occasione, veniva intervistato da una troupe televisiva ed era perciò altrettanto casualmente circondato da uno stuolo di giornalisti e cine operatori quando uno dei soliti cretini ha cominciato ad imbrattare di vernice i muri esterni del palazzo simbolo della città. 

Ma lasciamo descrivere che cosa è accaduto ai tweet dello stesso eroico sindaco:

Il mio è stato un gesto d’interdizione per bloccare l’azione vandalica e limitare al massimo il danno. Ho vissuto quella violenza come uno sfregio alla nostra storia, alle nostre radici.

La bellezza, la cultura, l’arte sono - come del resto la natura - indifese di fronte alla violenza e all’ignoranza. Sono il cuore della nostra esistenza umana, sono ciò che ci rende consapevoli e liberi.

Tutto molto bello. Le donne di Firenze hanno pianto, leggendo queste parole sgorgate spontaneamente dal più profondo dell'animo del loro primo cittadino. Peccato però che lo stesso sindaco della "Città Metropolitana" non abbia mosso un dito per difendere, come a suo tempo avrebbe potuto e dovuto, il crinale mugellano dall'immensamente più grave assalto della speculazione eolica.

Anche le montagne sopra a Vicchio, fonte di ispirazione, tra i tanti, per Giotto ed il Beato Angelico, che sono nati proprio lì, e per il giovane Dante prima dell'esilio, sono "il cuore della nostra esistenza umana, sono ciò che ci rende consapevoli e liberi". Permettere all'Agsm Verona di installare un impianto eolico con pale alte 170 metri è una "azione vandalica" di magnitudine ben maggiore dell'azione di ieri, una "violenza" all'ennesima potenza, da vivere "come uno sfregio alla nostra storia, alle nostre radici". Anche al giogo di Villore "la bellezza, la cultura, l’arte sono - come del resto la natura (e noi ci permettiamo di aggiungere anche il paesaggio) - indifese di fronte alla violenza e all’ignoranza". E che violenza e che ignoranza!

Perchè allora due pesi e due misure?

Sindaco Nardella! Sappiamo che a Villore non tutto è ancora perduto.

Lei non vorrà essere accolto, da qui all'eternità, dalla popolazione e dai frequentatori del Mugello con indosso una maglietta (di quelle che vanno di moda adesso tra le intellettuali del PD) con su scritto: 

Pensati svergognato.

 

Alberto Cuppini