Per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, la Commissione Ue rende derogabili i limiti sulle emissioni inquinanti in atmosfera.
L'articolo del giorno. Rassegna stampa per i resistenti sui crinali a cura di Alberto Cuppini.
L'articolo di Giorgio Ambrosoli e Luigi Chiarello che proponiamo per l'edicola odierna viene annunciato con un titolone sulla prima pagina di Italia Oggi: "Sospesi i vincoli ambientali":
"Gli stati dell'Unione europea potranno derogare ai limiti sulle emissioni inquinanti in atmosfera dell'industria per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia e dall'estero. Bruxelles consentirà il superamento dei limiti fissati dalle leggi europee su biossido di zolfo, polveri e ossidi di azoto per supplire alla mancanza di gas, così da rendere più semplice il ricorso ad altri combustibili, sia nella produzione di energia, sia nei processi di lavorazione industriale. Questa deroga, oggi possibile a livello normativo per appena 10 giorni, secondo la Commissione europea sarà praticabile fino a quando persisterà la necessità per gli stati membri di usare altri combustibili rispetto al gas.
E' questo solo uno dei contenuti di un Summary Responses contenuto in una lettera firmata dal direttore generale della dg ambiente della Commissione europea... La Commissione ricorda la Comunicazione RePower EU che ha l'obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili d'importazione, ma anche quella di proteggere dagli aumenti dei prezzi."
La notizia non è stata ripresa (ma ci vorremmo sbagliare) da nessun giornalone. E' quindi nostro compito da contro-informatori riepilogare tutti i passaggi:
- L'Unione europea si è dotata, con un'attività legislativa lunga decenni, di una minuziosa normativa ambientale, fissando limiti severissimi sulle emissioni inquinanti in atmosfera dell'industria su biossido di zolfo, polveri e ossidi di azoto.
- L'Unione europea decide di contrastare i cambiamenti climatici attraverso la "decarbonizzazione".
- L'Unione europea decide di attuare la decarbonizzazione penalizzando le emissioni carboniche con il sistema Ets ed ostacolando gli investimenti in combustibili fossili.
- L'Unione europea, seguendo le indicazioni delle COP dell'ONU, decide di installare quantità stragrandi di impianti eolici e fotovoltaici, che l'aumento indotto dei prezzi dell'energia prodotta dagli impianti tradizionali dovrebbero rendere, in senso relativo, competitivi.
- L'Italia impegna 230 miliardi di euro (duecentotrenta miliardi, più del Recovery Fund) per "incentivare" l'energia da rinnovabili prodotta dai nuovi impianti.
- I prezzi dell'energia europea decollano, ma non si ottengono gli sperati risultati sulle emissioni clima-alteranti globali, che anzi continuano ad aumentare per il prevedibile fenomeno del carbon leakage, che provoca il trasferimento delle attività produttive e l'impoverimento dell'Europa e l'arricchimento dei Paesi con le legislazioni ambientali più trascurate.
- Ci si rende conto che l'energia eolica e fotovoltaica è intermittente e che l'elettricità prodotta da pale e pannelli non è cumulabile. Gli impianti a gas diventano sempre più necessari in funzione di tampone quanto maggiore è il potenziale eolico e fotovoltaico installato.
- La Russia, che è il principale fornitore mondiale di gas all'Europa, si arricchisce quanto più "si alza l'asticella" degli obiettivi europei di decarbonizzazione.
- La Russia dispone improvvisamente di colossali flussi di cassa in valuta pregiata.
- La Russia, con questi flussi di cassa, decide di riarmarsi e di riprendere l'aggressiva politica imperialista di potenza che era propria sia della Russia zarista che della Russia sovietica.
- La Russia invade l'Ucraina.
- L'Unione europea decide di appoggiare l'Ucraina attraverso il boicottaggio dell'economia russa.
- L'Unione europea decide perciò di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, tagliando i flussi di cassa che garantiscono all'invasore i mezzi finanziari per proseguire l'aggressione.
- L'Unione europea si rende conto che non può sostituire, se non in minima parte, il gas russo col gas proveniente da altri Pasi produttori.
- L'Unione europea si rende conto che i processi di produzione di energia e di lavorazione industriale non possono procedere senza combustibili fossili e che pale e pannelli senza impianti tampone non servono a niente.
- L'Unione europea decide perciò di sostituire il gas con altri combustibili fossili più inquinanti per salvare la propria industria.
- L'Unione europea (e qui arriviamo alla notizia di oggi, che chiude il cerchio) decide a tal fine di permettere di superare i limiti fissati dalle leggi europee su biossido di zolfo, polveri e ossidi di azoto.
Siamo quindi riusciti a spendere un sacco di soldi a favore degli speculatori dell'eolico e del fotovoltaico rendendoli onnipotenti, abbiamo contribuito a far aumentare le emissioni globali clima-alteranti, abbiamo impoverito le popolazioni europee ed arricchito alcuni tra i peggiori autocrati esistenti al mondo, abbiamo garantito le condizioni per far scoppiare una guerra spaventosa e adesso, per rimediare alla guerra, cancelliamo i nostri vincoli ambientali.
Brava Unione europea e bravi ambientalisti-climatisti, da cui l'Unione europea (e la presidente della Commissione Von der Leyen in particolare) si è lasciata irretire. Viva la Piccola Greta! Viva l'European Green Deal!