«Putin aveva un suo calcolo, ha attaccato con prezzi energetici alle stelle e accresciuto riserve in valuta, l’Europa era dipendente dalle sue forniture».
Un'ennesima conferma che sono stati i prezzi energetici alle stelle ad innescare la guerra, non viceversa.
Intervista di Mario Platero, su La Repubblica di oggi, al premio Pulitzer Daniel Yergin, autore del libro, “The New Map: Energy, Climate and the Clash of Nations” (i grassetti sono nostri):
"Il libro, “The New Map: Energy, Climate and the Clash of Nations” uscito alla fine del 2020, pronosticava un attacco della Russia contro l’Ucraina e proponeva tempi più lunghi di quelli auspicati nell’avvicendamento tra rinnovabili e fossili come fonti primarie di energia. Prendeva anche atto delle sfide già in corso, con la diffusione di fonti rinnovabili o di prodotti chiave “ambientalmente corretti”, come le auto elettriche."
Rimane un mistero inspiegabile perchè i giornali italiani, che pubblicizzano tutte le peggiori fesserie scritte a sostegno delle tesi facilone dei rinnovabilisti, abbiano ignorato un testo così arguto e preveggente, che ci era noto solo per una recensione pubblicata sulla Rivista Energia di Alberto Clò. Omertà o semplice sciatteria? Comunque sia, la stampa nostrana non ci ha fatto una bella figura neppure questa volta, informando gli italiani, a babbo morto, che qualcuno aveva previsto esattamente il pericolo che si andava addensando su tutti noi.
«...era ora che l’Europa si svegliasse dalla sua amnesia. Peccato che ci sia voluta una guerra cosi devastante per avviare questo processo. Ma una cosa e’ certa, da qui non si torna indietro» dice Yergin nell'intervista.
Da alcune domande di Platero, a cui Yergin risponde imbarazzato, ci si rende conto che l'intervistatore non ha capito niente della sua analisi geopolitica:
Aiutera’ il ritiro dell’energia fossile, secondo gli accordi sull’ambiente?
«Ci vorra’ tempo. L’80% dell’energia oggi viene dal fossile. Se in Europa il fossile diminuisce, in Africa e in Asia continuerà a crescere, pensi all’India che costruisce impianti per 60 miliardi di dollari per la distribuzione del gas».
Eppure ci sono alternative...
«Si parla di possibilità importanti con l’Idrogeno. Ma ci vorranno anni. Quindi i carburanti fossili saranno con noi per qualche decennio».
L'Europa si sarà pure svegliata, ma La Repubblica, principale sponsor della "transizione energetica" accelerata e del futuro dell'Italia affidato a... pale eoliche e pannelli fotovoltaici, continua a dormire beata, mentre il Paese affonda nella miseria per opera (anche) sua.