20 agosto 2024: Repubblica scopre che il paesaggio va protetto dall'eolico

Massimo Ammaniti, celebre psicoanalista e medico neuropsichiatra, contro i numerosi progetti di impianti eolici nella Maremma meridionale della Toscana: "Le pale eoliche di nuova generazione, che raggiungono circa i 200 metri d'altezza, una volta installate, saranno visibili da ogni zona alterando la vita di abitanti e turisti. Il rumore delle turbine è disturbante, soprattutto per gli ultrasuoni che si irradiano a distanza rischiando di alterare i ritmi psico-biologici degli abitanti della zona".

 

Un'altra prova che per l'eolico in Italia siamo al De profundis. Un altro articolo de La Repubblica che mette in dubbio il dogma dell'immacolata purezza degli aerogeneratori. Ma se da Maurizio Ricci un articolo sul cambiamento del clima (psicologico) verso le rinnovabili salvifiche ce lo saremmo potuti aspettare, leggere oggi, nella rubrica "Commenti" del quotidiano evangelico dei "progressisti" italiani, un articolo dal titolo "Rinnovabili. Il paesaggio da proteggere", scritto da Massimo Ammaniti, psicoanalista e medico neuropsichiatra, che già in precedenza si era impegnato, assieme a Vittorio Sgarbi, contro le mega torri eoliche a Pitigliano, è stata una piacevole sorpresa.

La piacevolezza è aumentata quando abbiamo letto questo passaggio dell'articolo contro i numerosi progetti di impianti eolici nella Maremma meridionale della Toscana (che deturperanno il paesaggio di Pitigliano, Sorano, Magliano, Manciano, Vulci, la riserva naturale di Montauto eccetera):

 

"... le pale eoliche di nuova generazione che raggiungono circa i 200 metri d'altezza... una volta installate, saranno visibili da ogni zona alterando la vita di abitanti e turisti. Il rumore delle turbine è disturbante, soprattutto per gli ultrasuoni che si irradiano a distanza rischiando di alterare i ritmi psico-biologici degli abitanti della zona. Sono domande che si pongono i cittadini di queste zone a cui i progetti delle aziende che vorrebbero impiantare le pale eoliche non hanno mai risposto. E' inevitabile chiedersi che esperienza e idoneità progettuale abbiano queste aziende."

 

Ricompare dunque l'argomento della salute umana messa in pericolo dai colossali impianti eolici, argomento che (lo sappiamo per esperienza) è quello che più preoccupa gli aderenti ai comitati anti-eolici, ma che viene sistematicamente negato dai progettisti e dai loro reggicoda dell'ambientalismo mainstream e della politica globalista, sempre pronti a farsi beffe  delle legittime e ben documentate preoccupazioni degli abitanti per la propria salute.

Ora il concreto rischio di alterazione dei "ritmi psico-biologici" degli abitanti della zona prossima agli ecomostri eolici viene riconosciuto anche da uno dei più celebri neuropsichiatri italiani, totem indiscusso delle nostre élite radical chic.

Peccato però che Ammaniti padre, al di fuori della sua specializzazione, appaia ingenuo in modo disperante. O forse ritiene (come tutte le nostre élite a cui appartiene a pieno titolo, al pari delle sue progenie) che dichiararsi "di Sinistra" sia, di perciò stesso, una garanzia di moralità politica e di onestà intellettuale. Gli amici dei comitati dell'Alta Valtiberina, quelli dell'Alta Val Marecchia e soprattutto quelli del Mugello e di Vicchio-Villore in particolare troveranno amaramente umoristica l'affermazione conclusiva del suo articolo:

"Per fortuna la Regione Toscana, nelle parole del suo presidente Giani, ha rassicurato i sindaci dei paesi maremmani riconoscendo che la Maremma ha una sua forte fisionomia turistica, naturale, culturale e archeologica oltreché economica che va salvaguardata."

 

Che fortuna! Come Pinocchio col Gatto e la Volpe. Ammaniti padre chieda, a proposito della sua fiducia negli attuali vertici della Regione Toscana, referenze per il presidente Giani e soprattutto per il suo assessore all'Ambiente Monia Monni allo stesso Vittorio Sgarbi, con cui Ammaniti condivide la battaglia contro l'eolico a Pitigliano.

Evidentemente il Mugello, in questo momento devastato dai lavori dell'AGSM Verona al Giogo di Villore, non ha "una sua forte fisionomia turistica, naturale, culturale e archeologica oltreché economica che va salvaguardata".

Vabbè, nessuno è perfetto... Intanto portiamoci a casa anche questo risultato, che servirà a seminare dubbi nella politica e tra i fedeli dell'eolico, a dare nuovi argomenti ai resistenti sui crinali ed a ritardare qualche impresentabile progetto, nell'attesa della prossima crisi dei prezzi dell'energia che farà accantonare definitivamente tutte le corbellerie dell'Europen Green Deal, basato in gran parte proprio sulla fede mistica nelle "rinnovabili" non programmabili (eolico e fotovoltaico).

 

 

Alberto Cuppini