A Cagliari catena umana di sindaci e cittadini per consegnare 210 mila firme per fermare l'eolico

Oggi da L'Unione Sarda: "Migliaia in piazza, più di 210mila ai banchetti questa estate per dire no alla speculazione energetica in Sardegna attraverso una legge che, in virtù delle prerogative sull'Urbanistica previste dallo Statuto sardo, blocca la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici sulla stragrande maggioranza del territorio dell’Isola." La speculazione selvaggia dell'eolico e del fotovoltaico, accentuatasi dopo le "semplificazioni" volute in particolare dal governo Draghi, ha prodotto una reazione di democrazia diretta senza precedenti - in proporzione agli abitanti ed agli elettori - nella storia d'Italia.

 

Ricordate la nostra edicola ferragostana con il post "Popolo sardo esempio di resistenza alle prepotenze dell'eolico", dedicato alla rivolta dei territori contro le soperchierie degli speculatori delle cosiddette "rinnovabili" elettriche?

"Continuare con il muro di gomma fin qui alzato da governi romani, televisioni nazionali e giornaloni non sarà più possibile. La prova provata è arrivata con il clamoroso successo della raccolta firme per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare denominata "Pratobello '24": "Proposta di legge urbanistica della Regione Autonoma della Sardegna – Norme urbanistiche in applicazione dell’articolo 3, lettera f, dello Statuto Autonomo della Sardegna (Legge Costituzionale 3 del 26 febbraio del 1948) – disposizioni normative urbanistiche relative all’insediamento di impianti fotovoltaici industriali a terra e eolici terrestri con recepimento di principi e obblighi di tutela e valorizzazione contenuti in programmi sovranazionali, nazionali e regionali”.

Ieri abbiamo appreso dalla Staffetta Quotidiana:

"Il sindaco di Orgosolo (NU), Pasquale Mereu, ha annunciato che domani presenterà al Consiglio regionale della Sardegna la proposta di legge popolare “Pratobello 24”, per fermare gli impianti eolici e fotovoltaici nell'Isola. La proposta di legge, disponibile in allegato, ha raccolto finora 210mila firme, ha spiegato il sindaco."

210 mila firme raccolte! Ricordiamo per inciso che la Sardegna ha un milione e mezzo di abitanti e che alle ultime elezioni europee di giugno ha espresso 470 mila voti. E' stata una vittoria popolare ottenuta grazie all'impegno organizzativo che ha coinvolto tutte le amministrazioni locali della Sardegna, da Cagliari fino ai più piccoli Comuni dell'isola.

Oggi dal sito web dell'Unione Sarda (guardate tutti i filmati!) abbiamo assistito a bocca aperta a tutto il servizio multimediale "Pratobello 24, catena umana di sindaci e cittadini per consegnare le scatole con oltre 210 mila firme" e letto l'articolo "Il popolo di Pratobello 24 “assedia” il Consiglio regionale: a Cagliari da tutta la Sardegna contro la speculazione energetica":

"Ore 13. Il popolo si è espresso: migliaia in piazza, più di 210mila ai banchetti questa estate per dire no alla speculazione energetica in Sardegna attraverso una legge che, in virtù delle prerogative sull'Urbanistica previste dallo Statuto sardo, blocca la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici sulla stragrande maggioranza del territorio dell’Isola. Ora la parola va al Consiglio regionale, che non potrà fare finta di niente".

La scellerata opera di "semplificazioni" in materia di "rinnovabili" elettriche voluta in particolare dal governo Draghi ha privato queste popolazioni, in declino demografico, del residuo potere democratico e della già misera forza di pressione: meno popolazione vuol dire infatti meno elettori, e meno voti significano meno attenzione della politica.

La speculazione selvaggia dell'eolico e del fotovoltaico, accentuatasi dopo le "semplificazioni" di Draghi, ha prodotto una reazione di democrazia diretta senza precedenti, in proporzione agli abitanti ed agli elettori, nella storia d'Italia.

Ora a questo plebiscitario appello di democrazia diretta ci attendiamo una altrettanto decisa risposta di democrazia rappresentativa. Locale e nazionale. Fermare il declino delle aree interne è vitale anche per l'amministrazione del territorio nazionale. Ma prima di chiedersi che cosa si può fare sarebbe propedeutico affermare a chiare lettere che cosa NON SI DEVE fare per evitare di trasformare le aree in via di spopolamento in un deserto: piantare pale eoliche a casaccio su quei fragilissimi territori, su cui da anni incombe la speculazione eolica, finora contrastata solo dai comitati e da qualche benintenzionato a cui il governo Draghi ha tolto le (poche) armi a disposizione per difendersi.

 

Alberto Cuppini