Chicco Testa sul Foglio: "Balle verdi"

"Non pochi commentatori stabiliscono una relazione fra il successo delle destre estreme e la protesta contro il green deal".

 

Il titolo sarebbe stato eccessivo anche per un post RRC. Ma evidentemente non lo è per il Foglio, che giovedì ha pubblicato l'articolo di Chicco Testa "Balle verdi".

Leggetevelo tutto dal sito web di Assoambiente, di cui lo stesso Testa è presidente.

Qui qualcuno si è messo in testa (da quello che scriveva e dai toni ogni volta più esasperati contro le "balle" della "transizione inclusiva" si capiva che ci stava già pensando ancor prima dei risultati delle elezioni nei Land della Germania Orientale) di (ri) entrare in politica per fare la Sahra Wagenknecht italiana.

Un paio di correzioni all'articolo di Testa:

1) "Non pochi commentatori stabiliscono una relazione fra il successo delle destre estreme e la protesta contro il green deal" è falso. C'è un "non" di troppo. La realtà è invece questa: "Pochi commentatori (molto pochi e nessuno nei giornaloni) stabiliscono una relazione fra il successo delle destre estreme e la protesta contro il green deal". Anche se tale relazione è perfettamente vera. Ed evidente a tutti i tedeschi. Le cose stanno precipitando nel Paese che per primo ha scelto l'Energiewende (Danke Angelona...), poi diventata modello di tutt'Europa. Sulla prima pagina del Sole 24 Ore di ieri leggevamo il titolo dedicato all'indice IFO (che misura la fiducia delle imprese tedesche): "Per la Germania avanza lo spettro della stagnazione" (ma il titolo accanto, riguardante il mercato italiano, "Auto, commesse interne a picco. Nei primi sei mesi produzione -20%", lascia presagire che lo spettro della stagnazione non si fermerà in Germania). Oggi stesso, invece, dalla Germania sono arrivati i dati reali, che rendono superflui i sondaggi sulla fiducia: "produzione industriale tedesca crollata a luglio del 2,4% su base mensile e del 5,3% su base annua". Meno 2,4% in un solo mese! Un bell'inizio di terzo trimestre, non c'è che dire, dopo che la diminuzione di appena lo 0,1% del PIL tedesco nel secondo trimestre aveva riportato in alto nei sondaggi elettorali AfD. Se continua questa diminuzione mensile per tre anni (o poco più), la Germania diventerà il Paese silvo-pastorale a cui voleva ridurla Stalin nel 1945.

2) "Si resta stupiti di come la sinistra italiana non veda questi numeri, soprattutto quelli del nostro paese, e continui a navigare nell'empireo di una transizione che rappresenta solo un collante ideologico senza piedi ben piantati per terra. E piuttosto incurante degli interessi di quelli che dovrebbero essere i suoi elettori. Che infatti votano altri." Io non so (anche se lo immagino) che cosa intenda Testa con quel condizionale ("quelli che dovrebbero essere i suoi elettori"). So però che ciò che conta per il PD sono quelli che sono (non "dovrebbero essere") attualmente i suoi elettori. Ovvero, in larghissima parte, i vecchi elettori del PCI superstiti e ampi strati della pubblica amministrazione (certamente tutte le insegnanti della scuola pubblica, che ormai sono tutte donne). Poi, in numeri inferiori, tutte le élite (in Italia da molti decenni cooptate per appartenenza politica oltre che per legami famigliari), i professionisti della bontà e i furbacchioni delle varie minoranze, che, con il sistema delle quote e altri privilegi reclamati spudoratamente, vogliono superare a destra (nel senso del codice della strada) i capaci e meritevoli. Infine le ragazzine che ancora vanno a scuola o all'università (i ragazzini no: quelli non votano e aspettano che compaia sulla scena politica qualcuno che abbai più forte degli altri e che li porti in piazza a menar le mani, nella speranza di arrivare subito in alto senza fatica, come accaduto almeno tre volte il secolo scorso). Insomma: tutta gente a cui se l'economia italiana, col costo dell'energia alle stelle, e l'industria in particolare vanno a rotoli non gliene può fregare di meno. Tanto (credono loro) il 27 del mese Pantalone (o qualcun altro) pagherà sempre e comunque.

Uno che - apparentemente - non ha ben chiaro chi siano gli attuali elettori del Partitone è Francesco Giavazzi, che sempre giovedì scorso, e proprio sull'organo di stampa de facto del PD, ha scritto l'articolo "Una scelta necessaria: investire", dove nel sottotitolo si leggeva (dopo appena sessant'anni dai fatti...): "Anzichè investire per la protezione del territorio e le scuole, abbiamo finanziato le pensioni di anzianità".

Cosa gravissima ma perfettamente vera, ma che non so se farà bene alle vendite del Corriere della Sera. Se in Italia qualcuno parla di pensioni col sacrosanto intento di ridurne (giustamente) l'insostenibile spesa complessiva, commette un suicidio politico. Se il PD proponesse di finanziare gli investimenti pubblici (a cominciare da quelli, fin qui negletti, per la protezione del territorio) tagliando le pensioni di anzianità perderebbe istantaneamente il 100% dei propri attuali consensi. Idem se, parlando di "transizione green", un bel giorno la definisse (altrettanto giustamente) "Balle verdi".

O forse Giavazzi e il Corriere della Sera, di fronte ad una ormai innegabile perturbazione ciclonica in arrivo da Nord, hanno improvvisamente deciso di abbandonare la nave, ormai condannata, con le scialuppe di salvataggio, in attesa di essere raccolti da una nuova nave, magari battente bandiera rosso-bruna?

 

Alberto Cuppini