Intervista dell'Unione Sarda al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: "Vogliamo individuare le aree non idonee e su quelle io scendo in piazza se poi si prova a mettere delle pale eoliche o dei pannelli fotovoltaici. Sarebbe davvero un grande errore se in zone non vocate ci trovassimo delle alte pale eoliche che toccano un territorio e un paesaggio, perchè il paesaggio è un valore fondamentale che dobbiamo salvaguardare e su cui non ci devono essere altri elementi che turbano ciò che è lo skyline delle nostre colline, delle nostre pianure, delle nostre città. Sul piano del fotovoltaico e dell'eolico possiamo anche permetterci di dire "un attimo", "aspettate", "NO".
Intervista al governatore Giani sulle aree non idonee all'eolico.
A seguito del successo di popolo senza precedenti della raccolta firme in Sardegna contro l'attacco all'isola degli speculatori delle energie "rinnovabili", dopo il disegno di legge molto restrittivo sulle aree idonee per l'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, approvato dalla giunta sarda due settimane fa, e dopo la nascita, in Toscana, della coalizione interregionale Tess "contro le speculazioni energetiche", il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha concesso un'intervista a Massimiliano Rais del quotidiano Unione Sarda dal titolo Eolico, il presidente toscano: "La Sardegna è un esempio, ora definiamo le aree non idonee".
Il video dell'intervista è liberamente disponibile sul canale multimediale del quotidiano di Cagliari. A futura memoria e per chi (sbagliando) non avesse tempo o voglia di guardarsi tutta l'intervista, riportiamo di seguito, senza commenti, i passaggi più significativi delle dichiarazioni del governatore Giani:
E' evidente che le energie rinnovabili devono essere previste compatibilmente a quelli che sono gli equilibri di un territorio fragile, delicato, ma anche molto attrattivo. Come la Sardegna, anche la Toscana è una delle regioni che a livello internazionale viene vista come meta di turismo, fonte di cultura e conseguentemente vogliamo che la nostra regione si presenti con il volto da un lato di una produzione di energia elettrica che sia energia che venga da una crescita sostenibile e dall'altro deve salvaguardare i suoi profili, che sono poi legati strettamente alla propria identità. Vi sono comitati molto attivi e io con essi mi rapporto, mi rappresento e sviluppo una sinergia perchè rappresentano dei punti di riferimento di una coscienza popolare che io auspico sempre più attenta a questi temi...
Sul piano del fotovoltaico e dell'eolico possiamo anche permetterci di dire "un attimo", "aspettate", "NO". Abbiamo gli uffici che stanno lavorando accuratamente per individuare quelle aree, perchè, nonostante ci siano state date queste indicazioni con un tempo così affrettato da rendere difficile questo lavoro, noi lo vogliamo fare. Vogliamo individuare le aree non idonee e su quelle io scendo in piazza se poi si prova a mettere delle pale eoliche o dei pannelli fotovoltaici... E' essenziale individuare quelle che sono le aree non idonee su cui vi dev'essere l'assoluta intangibilità del territorio. L'esperienza sarda è un'esperienza preziosa e noi la guardiamo sul piano di un orientamento e anche di un coordinamento perchè dobbiamo far crescere una sensibilità diffusa nella popolazione. Vedo che in Sardegna il ruolo dei comitati è un ruolo che spesso si fa sentire e, da quello che posso vedere dalla mia esperienza, è positivo. Io ritengo che sarebbe davvero un grande errore se in zone non vocate ci trovassimo delle alte pale eoliche che toccano un territorio e un paesaggio che è un elemento fondamentale al quale noi abbiamo dedicato una legge specifica... proprio perchè il paesaggio è un valore fondamentale che dobbiamo salvaguardare e su cui non ci devono essere altri elementi che turbano ciò che è lo skyline delle nostre colline, delle nostre pianure, dei nostri paesaggi, delle nostre città. Dal punto di vista del fotovoltaico, poi, io, che ritengo importantissima l'agricoltura come fonte primaria di economia per il futuro, trovarsi a vedere terreni agricoli... che vengono sprecati per dei pannelli fotovoltaici, sinceramente mi piange il cuore. Quindi noi, anche sotto questo aspetto, l'esperienza sarda la vediamo con grande simpatia...
Io ho firmato tante lettere di compiacimento dei pareri negativi dati dai Comuni in aree che altrimenti sarebbero state sacrificate purtroppo anche alla speculazione. Perchè, al di là della valutazione sul paesaggio, io, in queste domande che vengono così frequenti, ridondanti, vedo anche l'inserirsi in questo contesto, sotto il nome più che decoroso dell'energia rinnovabile, di soggetti che pensano al business e non alle energie rinnovabili.
Alberto Cuppini