Angelo Bonelli ha visitato sabato scorso Modigliana (FC), la capitale delle 7 mila frane, devastata dagli episodi alluvionali del 2023. Ma anche su territori così provati sono previste installazioni di pale eoliche ciclopiche: nascono come funghi in tutt’Italia e persino gli enti e i privati destinatari non ne sanno molto, eppure rischiano gli espropri rapidi previsti dalla legge Draghi. Un impianto eolico da 8 aerogeneratori da 6,6 MW ciascuno, per una potenza complessiva pari a 52,8 MW potrebbe sorgere nella tenuta di Montebello – 320 ettari di foreste a 700 metri di altezza – di proprietà del Comune di Modigliana, ma nei comuni di Rocca San Casciano e Tredozio. Il Comune non ha rilasciato nessuna autorizzazione. Bonelli: "Parlerò col Ministero dell’Ambiente perché bisogna considerare che siamo in zone ormai totalmente di frane, quindi questa questione va totalmente rivista".
Angelo Bonelli accompagnato dal sindaco di Modigliana Jader Dardi sulle colline attorno al paese. Foto Carlino.
Anche Angelo Bonelli dei Verdi (!) contrario alle pale eoliche a Modigliana durante la sua ricognizione nelle zone dell'alluvione in Romagna.
Dal Resto del Carlino cronaca di Forlì di oggi, nell'articolo di Giancarlo Aulizio (che ha seguito con grande determinazione tutta la vicenda fin dall'inizio) "Incubo pale eoliche. Bonelli (Verdi): "Il progetto non tiene conto delle frane":
"Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato del gruppo Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, ha visitato sabato scorso Modigliana nell’ambito di ‘WaterGate’, inchiesta sulla crisi climatica nel nostro Paese. Lo ha fatto proprio nella capitale delle 7mila frane, devastata dagli episodi alluvionali del 2023...
Ma anche su territori così provati sono previste installazioni di pale eoliche per la produzione di energia: nascono come funghi in tutt’Italia e persino gli enti e i privati destinatari non ne sanno molto, eppure rischiano gli espropri rapidi previsti dalla legge Draghi...
La foresta di Montebello è di proprietà del Comune di Modigliana, ma insiste sui comuni di Tredozio e Rocca San Casciano, un’oasi di 320 ettari di natura incontaminata in cima al monte Chioda, con 22 chilometri di strade forestali, nelle cui vicinanze è prevista l’installazione di otto pale eoliche, pesantissime e alte centinaia di metri, in un’area quasi senza vento dove non si sollevano neppure gli aquiloni. "Le energie rinnovabili sono assolutamente necessarie, dall’eolico al fotovoltaico, dopo di che vanno ben pianificate nei luoghi dove si possono fare. Quello che manca è una corretta pianificazione, stiamo attendendo un piano delle zone idonee da parte del Governo e questo atteggiamento di non fare nulla, di fatto, favorisce la deregulation".
Per Bonelli "chi ha presentato questi progetti lo ha fatto sulla base di cartografie vecchie, del 2015, quando questi eventi meteo estremi non erano avvenuti. Parlerò col Ministero dell’Ambiente perché bisogna considerare che siamo in zone ormai totalmente di frane, quindi questa questione va totalmente rivista".
Il sindaco Jader Dardi ha parlato nell’occasione delle pale col portavoce dei verdi. "Venerdì la giunta ha approvato un documento con delle controdeduzioni che presentiamo al Ministero dell’Ambiente, oltre all’ordine del giorno approvato all’unanimità in consiglio comunale contro le pale eoliche a Montebello". Cosa succederà adesso? "Siamo nella fase dell’acquisizione dei pareri e delle osservazioni. La preoccupazione nostra su questo impianto è enorme, non perché siamo contro le rinnovabili: tutt’altro, ma siamo in una situazione di una fragilità assoluta. In quel territorio non riescono a passare le automobili, come puoi pensare di realizzare degli impianti con strutture di questo tipo?".
Ma cominciamo dal debutto dell'inchiesta di Giancarlo Aulizio, ovvero dall'articolo del 5 luglio scorso "Pale eoliche a Montebello?: "Sbagliato, ci opporremo", che sottotitolava "Il progetto relativo all’impianto impatterà anche sui comuni di Rocca e Tredozio. Il sindaco Dardi: "Un’offesa al territorio, nessuna autorizzazione dal Comune". Leggiamone qualche passaggio:
"Un impianto di pale eoliche potrebbe sorgere nella Tenuta di Montebello – 320 ettari di foreste a 700 metri di altezza – di proprietà del Comune di Modigliana, ma nei comuni di Rocca San Casciano e Tredozio. I progetti dei parchi eolici si moltiplicano e generano spesso timori e apprensione tra la popolazione e i sindaci, che ricevono spesso comunicazioni su interventi (riscontrabili sul sito ministeriale dell’Ambiente e Sicurezza Energetica - Valutazioni e autorizzazioni ambientali) sulla cui progettualità non sono stati coinvolti. Nel caso in questione si tratta di un "progetto di impianto eolico da 8 aerogeneratori da 6,6 MW ciascuno, per una potenza complessiva pari a 52,8 MW, denominato "Montebello" da realizzarsi nei comuni di Modigliana, Rocca San Casciano e Tredozio e relative opere di connessione". Il proponente è SKI W AB Srl. Il Comune non ha rilasciato nessuna autorizzazione - spiega il sindaco Jader Dardi. Mesi fa è stato chiesto un Certificato di destinazione urbanistica, mai rilasciato, in quanto richiesta illegittima effettuata da società non avente titolo e non delegata. E per l'intervento non mi risulta siano stati ancora presentati documenti e/o progetti e intendo evidenziare la mia contrarietà, condivisa dalla giunta e dai gruppi consiliari"... "Per raggiungere Montebello, la strada provinciale è chiusa al traffico perché resa inagibile dalle frane... Questo progetto è un'offesa al territorio"... Per contrastarlo ci vuole un'opposizione congiunta e ho già coinvolto il sindaco di Tredozio, Giovanni Ravagli, anche lui contrario, e mi sto attivando verso gli altri enti coinvolti".
Nei giorni successivi Aulizio ha riportato sul Carlino Forlì anche la ferma e durissima posizione dei gruppi consigliari di minoranza - tutti compatti a fianco del sindaco Dardi - negli articoli "Eolico, il Ministero ci dia la documentazione. Mozione in consiglio" e "Impianto eolico, aumenta il fronte del no".
Il 18 luglio è stato presentato in consiglio comunale l'ordine del giorno contro l'impianto: "Modigliana, l’impianto eolico arriva in consiglio comunale". Per non dare l'impressione che solo il Carlino sia interessato alla vicenda, riportiamo la relazione di quanto accaduto in quella sede da il Piccolo, nell'articolo "Modigliana dice no alle pale eoliche a Montebello", che vi invitiamo a leggere integralmente in linea. Per chi ha fretta ecco i passaggi più significativi dell'articolo:
"Il Consiglio Comunale di Modigliana, riunito in seduta ordinaria in data 18 luglio, appresa la notizia pubblicata sul sito del Ministero dell’Ambiente in cui viene avviata la procedura di valutazione di impatto ambientale da parte dell’impresa “SKI W AB Srl con sede in Milano”, dice no alla realizzazione di un impianto eolico con otto turbine e relative opere di connessione, da realizzare nei territori di Modigliana, Tredozio e Rocca San Casciano. L’area individuata inoltre, a seguito degli eventi franosi del maggio 2023, è stata interessata da una vasto fronte di frana che ha coinvolto anche l’intera viabilità provinciale e comunale... L’ipotesi progettuale di realizzazione di un impianto eolico rappresenta una grave alterazione paesaggistica, contraria alle linee di programmazione urbanistica del Comune di Modigliana. La procedura avviata è pertanto in pieno contrasto con i provvedimenti legati alla emergenza per la ricostruzione e con le linee indicate dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito dei Piani Speciali per la ricostruzione. Il Consiglio Comunale esprime pertanto parere contrario a tale ipotesi progettuale e impegna l’Amministrazione Comunale ad opporsi, anche in sede legale, contro un progetto lesivo degli interessi della collettività e della tutela del territorio... Si chiede infine al Governo e al Parlamento di modificare la normativa in vigore che di fatto favorisce speculazioni finanziarie e immobiliari, potendo, sulla base di una iniziativa privata, avviare procedure di esproprio pur in spregio alla programmazione territoriale, agli interessi e alle volontà delle comunità locali."
Esattamente come denunciato poche settimane fa nell'ordine del giorno presentato dal consigliere PD Nadia Rossi, approvato all'unanimità dall'Assemblea della Regione Emilia Romagna.
Adesso arrivano le parole di condanna pure di Angelo Bonelli. Insomma: pochissimi sono rimasti a difendere l'eolico senza se e senza ma, come quei giapponesi restati per decenni a difendere gli isolotti nel Pacifico dopo la fine della guerra. Oltre ai nostri amici dell'Anev, resistono i soliti tre immarcescibili moschettieri dell'eolico bello e salvifico (in ubiqua rappresentanza della Trimurti ambientalista Legambiente, WWF e Greenpeace, ormai da molti anni sembiante di un'unica teofania eolica). Che ne pensano di cotanta pervicacia nell'impalare l'Italia i soci e gli attivisti di quelle altrimenti benemerite associazioni?
Alberto Cuppini