Monte Bastione, in località “Confienti” nel Comune di Firenzuola (FI) al confine con la provincia di Bologna, di nuovo sotto attacco eolico. A distanza di 15 anni da altri progetti (quello respinto di Monte dei Cucchi e quello archiviato sullo stesso Monte Bastione) che avrebbero compromesso irrimediabilmente questi habitat appenninici, è stato presentato un nuovo progetto per 4 pale eoliche, ancor più potenti (questa volta da 6 MW ciascuna!), alte complessivamente 200 metri, proprio al confine con la zona ZPS di Monte dei Cucchi in Emilia Romagna e a 190 metri dal percorso del Sentiero degli Dei e poco più lontano dalla via Flaminia Militare e da siti archeologici vincolati. Due delle pale sono previste su frane quiescenti.

Uno dei panorami più fotografati dai camminatori del Sentiero degli Dei verrebbe irrimediabilmente compromesso, così come le località di Bruscoli, nel Comune di Firenzuola (FI) e quelle di Valserena e Pian di Balestra, nel Comune di San Benedetto val di Sambro (BO), il cui confine dista appena 150 metri dalle pale più a nord.

Il 9 APRILE si terrà a BRUSCOLI alle ore 20,30 un incontro pubblico per presentare il progetto e dire la propria, per avere un confronto anche con le istituzioni, dato che nessuno di noi di Valserena e Pian di Balestra - oltretutto - era stato avvertito prima dello scadere del mese per le eventuali osservazioni.

Tutti sono invitati a partecipare. L'incontro è rivolto non solo ai locali, ma anche a chi è interessato alla salvaguardia del "percorso più camminato d'Italia", che verrebbe irrimediabilmente danneggiato da questo scellerato progetto.

Antonella Marchini

La zona industriale di Vicchio, in Mugello, venerdì è stata sommersa dall'alluvione della Sieve, nonostante gli amministratori locali di Vicchio avessero autorizzato la costruzione del colossale impianto eolico al Giogo di Villore con la penosa scusa di "salvare il pianeta" dai cambiamenti climatici. Non si tratta del contrappasso dantesco, ma, più semplicemente, di impenitente e prolungata mala amministrazione: la zona industriale di Bossoli è stata in gran parte costruita negli ultimi 30 anni in piena area alluvionale. 

Video del CorriereTv dal titolo "Vicchio, fango e acqua nelle fabbriche fino a 1,70 metri".

 

"La zona industriale di Vicchio, in Mugello, venerdì è stata sommersa dall'alluvione della Sieve. In fabbriche e ditte artigianali acqua e fango sono arrivati anche a un metro e settanta di altezza. I danni sono ingenti. La zona industriale di Bossoli, in piena area alluvionale della Sieve (che qui già esondò nel 1991) è stata in gran parte costruita negli ultimi 30 anni".

Così il Corriere della Sera descriveva l'accaduto nel servizio di Giulio Gori, introducendo il video dal titolo "Vicchio, fango e acqua nelle fabbriche fino a 1,70 metri".

Eppure l'amministrazione comunale di Vicchio aveva accettato di sacrificare i propri crinali cari a Dante, esattamente là dove nacquero Giotto e il Beato Angelico, per concedere alla AGSM Verona di costruire un ciclopico impianto eolico "per salvare il pianeta" (niente meno) dal riscaldamento globale. "Se vogliamo davvero salvare il pianeta, dobbiamo anche avere il coraggio di cambiare un po' il paesaggio per proteggerlo" aveva affermato senza pudore alcuno l'assessore all'Ambiente della Regione Toscana Monia Monni.

La legge del contrappasso dantesco venerdì scorso ha punito l'hybris del Comune di Vicchio e della Regione Toscana. In realtà non di contrappasso dantesco si è trattato ma, molto più prosaicamente, delle conseguenze di atti concatenati di mala amministrazione, penosamente mascherata dalla peggior retorica climatista e culminata con l'autorizzazione alla devastazione eolica del Giogo di Villore,  attualmente in corso di realizzazione.

Oggi - martedì 18 marzo - leggiamo, sempre sul Corriere, l'intervista realizzata da Mauro Bonciani al presidente dell'Ordine dei geologi della Toscana Riccardo Martelli, che alla domanda "Sembra necessario un cambio di passo su prevenzione e gestione del territorio: dove cominciare?" risponde:

"Mi ripeto, dalle risorse... Non c'è una soluzione unica. Bene le casse di espansione, come prima cosa, ma serve anche tutto ciò che contribuisce a trattenere l'acqua, tante piccole soluzioni che si possono adottare sia nelle città, che nelle aree agricole, rurali forestali".

Non si parla dunque di interventi miracolosi per cambiare il clima del pianeta piantando pale eoliche a casaccio per esorcizzare i pericoli, come facevano gli indigeni dell'isola di Pasqua con le statue Moai. E' al contrario l'affermazione dell'esigenza prioritaria e irrinunciabile della mitigazione e dell'adattamento ai cambiamenti nell'ottica della prevenzione e della gestione anno per anno, giorno per giorno del territorio. Tutto il resto a seguire, perchè il contrasto ai cambiamenti climatici durerà per generazioni; così come generazioni saranno necessarie per individuare fonti di energia davvero alternative agli idrocarburi fossili. Consigliamo intanto di reperire le prime risorse reclamate dal presidente Martelli dirottando i pubblici sussidi che dovrebbero essere concessi all'AGSM Verona per la produzione di energia eolica nel Comune di Vicchio.

Ma, per rispondere alla domanda del Corriere, "dove cominciare?", è necessario un preventivo, irrinunciabile "cambio di passo" di tutt'altra natura. I cittadini elettori di Vicchio devono smettere di concedere il proprio voto a chi autorizza le costruzioni nelle aree alluvionali e a chi, per elemosinare qualche miserabile euro di royalties, prostituisce il proprio territorio. Altrettanto dicasi per i cittadini di tutta la Toscana: Monia Monni non è arrivata al potere in Regione Toscana perchè portatavi dai carri armati di Putin. Qualcuno l'ha votata.

 

Alberto Cuppini

 

 

Un aggiornamento dell'assedio eolico senza fine sui crinali tra Camugnano e Castiglione dei Pepoli. Ritirato il progetto della ditta Energia Pulita Tre ma, come già in precedenza per il progetto della ditta Santa Chiara Energia, esso verrà ripresentato. Mai prima d’ora ci si era affidati, per una trasformazione così importante, alla totale e casuale iniziativa privata, secondo una procedura brancaleonesca che distruggerà (e in parte lo ha già fatto) il paesaggio, l’ambiente e la storia italiana.

 

 

La partita a Risiko si sta intensificando su tutto il nostro paesaggio italiano ma, al posto delle bandierine, negli ultimi anni sui crinali si piazzano gigantesche pale eoliche, monoliti di ferro e vetroresina che sovrastano cime di indiscutibile bellezza e memoria storica.

Ed eccoci sul territorio bolognese, nella zona spartiacque dei comuni di Camugnano e Castiglione dei Pepoli.

Per fare un quadro introduttivo, dobbiamo precisare che i due progetti erano stati presentati inizialmente alla Regione Emilia Romagna tra aprile e maggio 2024 ma, stante la loro incompletezza - principalmente relativa ai monitoraggi del vento - non erano stati ammessi alla valutazione di impatto ambientale da parte della Regione stessa.

Tra Emilia-Romagna, Marche e Toscana sta per arrivare un’invasione di 58 pale eoliche alte fino a 200 metri. Ed è solo l'inizio: con il recente Disegno di legge aree idonee e non idonee agli impianti da fonti di energia rinnovabile, la Regione Toscana diventerà un catalizzatore delle speculazioni che avranno il solo risultato di vedere stravolto il proprio paesaggio con distese di pannelli fotovoltaici nei campi ed enormi pale eoliche sulla dorsale appenninica. Associazioni, intellettuali, artisti e cittadini scrivono ai Presidenti della Toscana Eugenio Giani e dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale.

 

 

Associazioni, intellettuali, artisti e cittadini scrivono ai Presidenti della Toscana Eugenio Giani e dell’Emilia Romagna Michele De Pascale.

Nel Montefeltro sono otto i progetti di impianti eolici per complessivi 58 aerogeneratori di grandissima taglia (fino a 200 metri di altezza, due volte la torre degli Asinelli di Bologna). Gran parte di questi aerogeneratori sarebbero collocati in Toscana (ma al confine con le Marche e la Romagna) e il primo progetto, denominato “Badia del Vento”, potrebbe essere autorizzato a breve dalla Toscana. Si assisterebbe così alla trasformazione dell’intera area in un complesso industriale eolico con abbattimenti di numerosi ettari di bosco e impatti sulla stabilità dei versanti, con previsione di sbancamenti dei crinali al fine della realizzazione di infrastrutture, strade, trivellamenti profondi per reggere le imponenti torri d’acciaio, nell’incredibile obiettivo di impiantarle, oltre tutto, a ridosso di aree di dissesto.

Un appello per la tutela di questi territori arriva dal mondo della cultura e dalle principali associazioni con oltre 250 firme. Tra gli altri, hanno sottoscritto la lettera la cantautrice Nada Malanima, il compositore Andrea Guerra, il direttore d’orchestra Manlio Benzi, il musicista Massimo Zamboni, il direttore dell’Accademia Belle Arti di Urbino Luca Cesari, lo storico e critico d’arte Alessandro Giovanardi, la produttrice cinematografica Francesca Andreoli, il geografo Daniele Zavalloni, il regista Marco Bertozzi, la critica d’arte Martina Cavallarin, la storica e già direttrice della biblioteca Gambalunga di Rimini Oriana Maroni, l’autrice e storica d’arte Raffaella Zama, la presidente dell’ Associazione des Vergers Rosita Copioli e la critica d’arte e scrittrice Sabrina Foschini.

Hanno sottoscritto la lettera anche rappresentanti delle principali associazioni e dei comitati locali, tra le quali Italia Nostra, WWF Forlì Cesena, CAI, Amici della Terra, Associazione Altura, Associazione Chiocciola, i Cammini di Francesco in Toscana, Crinali Bene Comune, Appennino Sostenibile, Associazione D’là de’ Foss, Associazione Atto Primo Ambiente e Cultura, Artisti in Piazza Pennabilli Festival, Associazione Italia Tibet, rappresentanti della Coalizione TESS e Confcommercio Rimini.

Di seguito si riporta il testo integrale della lettera inviata ai due presidenti:

 

Rassegna stampa (e solo quella di martedì e mercoledì!) dei disastri, che si stanno concretizzando e accumulando, provocati dalla balzana idea di far funzionare l'Europa con pale eoliche e pannelli fotovoltaici.

 

 

"Eolico in crisi".  Questo ormai si legge da tutte le parti. Ma non sui giornaloni. Come se tacendo si risolvesse il problema. Il terribile e innominabile problema è: "Numerose giornate senza vento" in Germania. Niente vento e niente sole (come è abbastanza comune d'inverno, specie di notte) significa che l'enorme potenziale eolico e fotovoltaico tedesco diventa inutile e periodicamente si scatena la caccia disperata, costi quel che costi, all'energia elettrica prodotta dagli impianti tradizionali di tutt'Europa, che in questo modo recuperano i ricavi compromessi dalla concorrenza sleale delle rinnovabili non programmabili (ma sussidiate in tutti i modi possibili).

Il Sole 24 Ore è terrorizzato dai costi dell'energia e riporta "le difficoltà dei settori produttivi":

Chimica ("Verso fermata produttiva a questi prezzi"), Cemento ("Costi annui in crescita di 80 milioni"), Ceramica ("Senza interventi la crisi sarà irreversibile"), Fonderie ("Competitività a rischio. Subito nuove misure"), Carta ("Proteggere l'industria dalle speculazioni"), Vetro ("Si perdono produzione e posti di lavoro").

L’assessore all’Ambiente della Regione Toscana Monia Monni continua a non rispondere e a sottrarsi ad ogni forma di confronto con i rappresentanti della coalizione TESS sulla sua proposta di legge sulle "aree idonee", che favorisce sfacciatamente l’industria delle energie rinnovabili. E così in Toscana, una delle regioni più famose al mondo per la bellezza, si realizzerà il più grande scempio ambientale e paesaggistico della storia d'Italia, che porterà la firma di chi questa legge l’ha voluta, promossa ed infine approvata.

 

La Coalizione TESS ha trasmesso all’assessore all’Ambiente della Toscana Monia Monni il resoconto della Conferenza del 25 Gennaio nel Comune di Borgo San Lorenzo, che ha visto una grandissima partecipazione, con persone arrivate da ogni parte della Toscana e persino dall'Emilia Romagna e dalle Marche, con la presenza di importanti esponenti del mondo scientifico e dalla cultura, dei sindaci e rappresentanti delle forze politiche bipartisan, compreso l’eurodeputato Francesco Torselli che ha voluto portare il proprio contributo.

All’evento hanno partecipato relatori di grande rilievo come Paolo Pileri del Politecnico di Milano, Vincenzo Delle Site del CNR, Massimo Rovai dell’Università di Pisa, Paolo Cacciari, Daniela Poli dell’Università di Firenze, Monica Tommasi dell’associazione Amici della Terra, Sandra Marraghini di Italia Nostra, Fabio Borlenghi dell’associazione Altura, Grazia Francescato e Isabella Guerrini.

Endorsement sono arrivati da Alessandro Barbero e dal sindaco di Manciano Mirco Morini. Altri sindaci hanno voluto essere presenti e portare le proprie testimonianze come nel caso di Emanuele Piani, sindaco di San Godenzo e Leonardo Romagnoli, il sindaco del Comune di Borgo San Lorenzo che ha permesso l’organizzazione dell’evento. 

Diversi relatori e rappresentanti delle associazioni hanno evidenziato come la proposta di legge aree idonee della Regione Toscana favorisca l’industria delle energie rinnovabili, che agisce con gli espropri collocando i propri impianti secondo una logica prettamente di profitto economico, ovvero dove i terreni costano meno: nelle aree agricole, in quelle ricche di biodiversità e montane, che con il loro suolo vergine e i loro boschi sono fonte di quei servizi ecosistemici essenziali per la vita e per la lotta al cambiamento climatico.

Domenica prossima 9 Febbraio alle ore 16 si terrà un incontro pubblico presso il Teatro Comunale di Castiglione dei Pepoli per la presentazione (reiterata dopo le precedenti bocciature) dei progetti di eolico industriale nel territorio dei Comuni di Castiglione e Camugnano.

 

 

Dopo l'archiviazione di due progetti presentati alla Via regionale dalle ditte Santa Chiara Energia ed Energia Pulita 3, le due piccole ditte, di capitale sociale di 10.000 euro ma facenti parte di gruppi milionari attivi nel settore delle rinnovabii (gruppo Hope e gruppo tedesco VBS), hanno ripresentato i due progetti, di cui uno aumentato di potenza, alla Via nazionale.

L'area oggetto di questi due progetti, che ricadono su Camugnano e in parte su Castiglione dei Pepoli, è la medesima del progetto di Fontanavidola di 13 anni fa, presentato da Enel Green Power, dove il proponente si ritirò.

Il progetto Santa Chiara, denominato Trasserra, è stato pubblicato sul sito del ministero dell'Ambiente (MASE). Il termine per l'invio delle osservazioni è il 23 febbraioQui il link al progetto nel sito web del ministero.

Siamo a disposizione per ogni chiarimento al numero 338-9543742.

 

Comitato Difesa Paesaggio Camugnano/Castiglione dei Pepoli

 

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L'articolo del giorno

Parchi eolici nell'Appenino

Mappa interattiva delle installazioni proposte ed esistenti