Dall'ultimo numero dell'Astrolabio riprendiamo questo articolo di Giovanni Brussato (l'autore del libro "Cina, la nuova egemonia" appena uscito nelle librerie) denso di giudizi trancianti sul ruolo delle energie rinnovabili intermittenti (eolico e fotovoltaico): Criticità nell’adeguatezza della rete si presentano a chiunque sbilanci il proprio mix energetico con una forte penetrazione di rinnovabili intermittenti a prescindere che i suoi scopi siano di promozione finalizzata alla vendita di una tecnologia, come nel caso della Cina, oppure ideologici, come nel caso della Germania. In entrambe le situazioni emerge come la soluzione al problema dell’adeguatezza della capacità dispacciabile porti verso direzioni opposte alla teorizzata rete elettrica basata al 100% su rinnovabili. Le rinnovabili non sono in grado di sopperire al necessario baseload: deve sostituirle una tecnologia continua, e l'unica possibile è il nucleare. Inoltre, mantenendo in funzione un’opportuna quota degli impianti a turbogas più efficienti per il bilanciamento della rete renderemmo il nostro mix energetico uno tra quelli a più basse emissioni tra i Paesi OECD. Evidente in questo mix l’inutilità delle rinnovabili.
La progressiva penetrazione delle energie rinnovabili intermittenti nel mix energetico prevista dal recentissimo Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) rende ineludibile la produzione di energia affidabile e costante qualora cessino le condizioni meteorologiche favorevoli o semplicemente scenda il tramonto.
Questa alimentazione di riserva, per sua natura, ha tassi di utilizzo inaffidabili rendendone incerta la redditività futura. Le attuali dinamiche di mercato creano un caso economico negativo dal punto di vista dei promotori di progetti privati, minando l'economia del progetto e scoraggiando lo sviluppo privato senza ulteriori “edulcoranti” politici. Da qui la necessità di "meccanismi di capacità" (i.e. Capacity Market) che garantiscano pagamenti aggiuntivi all'impianto di back-up, rendendo l'investimento finanziariamente sostenibile e garantendo nel contempo la stabilità della rete.
La criticità dell’adeguatezza.
Di più: l’ipotizzata elettrificazione dei consumi prevista dal PNIEC renderà fondamentale la capacità dispacciabile per il funzionamento affidabile della rete elettrica e la necessità dell’approvvigionamento di queste risorse non potrà che crescere negli anni a venire. Pertanto, l'emergente questione dell'adeguatezza degli appalti di capacità assumerà aspetti critici per il combinato disposto della crescente domanda di energia elettrica e dell’aumento di generazione intermittente.
Criticità nell’adeguatezza della rete si presentano a chiunque sbilanci il proprio mix energetico con una forte penetrazione di rinnovabili intermittenti a prescindere che i suoi scopi siano di promozione finalizzata alla vendita di una tecnologia, come nel caso della Cina, oppure ideologici, come nel caso della Germania.
In entrambe le situazioni emerge come la soluzione al problema dell’adeguatezza della capacità dispacciabile porti verso direzioni opposte alla teorizzata rete elettrica basata al 100% su rinnovabili.
La quale comporterebbe dei criteri di adeguatezza della rete meno rigidi aprendo la porta ad una terza via che renderebbe possibile un'era di crescita del carico, ma combinata con un'era di paure di affidabilità di routine ed eventi di riduzione del carico sull’esperienza californiana: gli effetti sociali e sulla vitalità economica dell'inaffidabilità elettrica del Paese andrebbero oltre ogni immaginazione.
Paga sempre Pantalone.
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