Il Comitato per la tutela del crinale mugellano Crinali Liberi (CTCM) ha redatto un appello per chiedere all'Assessore all'Ambiente e al Presidente della Regione Toscana, al Presidente della Regione Emilia-Romagna ed al Ministro dell'Ambiente il ritiro delle autorizzazioni e il blocco del proseguimento dei progetti di impianti eolici industriali sul crinale appenninico del Mugello e dell'Aretino. La richiesta di adesioni all'appello è urgentissima: il 1° giugno è arrivata agli enti interessati la SCILA di comunicazione di inizio lavori per il progetto di impianto eolico industriale Monte Giogo di Villore, che interesserà il territorio sul crinale dei Comuni di Vicchio e Dicomano (FI), presentato dalla AGSM Verona alla Regione Toscana.
Non è da oggi e nemmeno da pochi anni che combattiamo per avere le montagne e le colline libere da impianti eolici industriali, lottiamo contro i progetti che vedono come obiettivo da sacrificare gli Appennini, dal nord al sud Italia. Crediamo sia necessario prendersi cura del territorio dove viviamo, montano e collinare, dal nord al sud: per questo difendiamo gli Appennini. Difendere gli Appennini vuol dire prendersi cura della gran parte delle montagne e colline che costituiscono la colonna vertebrale del nostro bel Paese!
Le nostre ragioni sono le medesime dal nord al sud: difesa idrogeologica dei territori fragili a rischio frane e smottamenti; difesa della flora spontanea e della fauna selvatica, degli uccelli stanziali e quelli di passo, tutela dei boschi, dei prati e pascoli della montagna, tutela e valorizzazione della biodiversita’ vegetale e animale in Appennino; difesa delle popolazioni e delle aziende agricole che abitano e ricavano il proprio reddito sul territorio e in armonia con esso, prendendosene cura, senza metterne a rischio le risorse; tutela del paesaggio italiano. Questi sono i principi fondanti del movimento a cui tutti ci rifacciamo e sono anche i principi fortemente rappresentati e affermati nella Costituzione italiana, in quell’art. 9 di recente aggiornato e completato proprio al fine di rafforzare nei cittadini il senso di responsabilità verso l’ambiente in cui si vive. Non dovremmo avere bisogno di ricordarvelo. Dovreste essere Voi a ricordarlo a Noi.
Gli eventi atmosferici di maggio 2023 e a seguire la risposta dei territori dell’Alto Mugello e quelli dell’Emilia-Romagna che dall’Appennino tosco-emiliano e tosco-romagnolo arrivano al mare Adriatico, non hanno fatto altro che confermare quanto fondati e indiscutibili siano i nostri timori e quanto cogenti ed urgenti siano i principi della Costituzione a cui ci riferiamo per garantire il futuro dei territori appenninici.
Dagli studi e dalle riflessioni che costituiscono e accompagnano le osservazioni inviate a più riprese da singoli cittadini e dalle Associazioni Ambientaliste e Culturali durante la Conferenza dei Servizi del PAUR - Progetto di impianto eolico industriale Monte Giogo di Villore, agli uffici della Regione Toscana preposti alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio (Ufficio V.I.A.), si evince come il territorio appenninico abbia caratteristiche geomorfologiche che lo rendono particolarmente fragile sia dal punto di vista idrogeologico che della stabilità dei versanti. Questo territorio, come l’evidenza dei disastri occorsi a seguito delle piogge torrenziali di maggio ha chiaramente dimostrato, è veramente inidoneo a sopportare elevati carichi di antropizzazione, cementificazione, disboscamento e stravolgimento degli assetti naturali delle pendenze, dei versanti, che anzi, andrebbero messi in sicurezza e non certo condotti a maggior rischio di frane e smottamenti, come succederà andando a realizzare ulteriori impianti industriali eolici sui suoi preziosi crinali.
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