Diario dei trenta giorni che sconvolsero l'Europa in una rassegna stampa (terza parte).
Qui la seconda parte della rassegna stampa.
Complimenti ai nostri rinnovabilisti salvatori del Pianeta tramite i pannelli fotovoltaici e le pale eoliche sui crinali appenninici. Che disastro hanno combinato! Sarebbe stato difficile fare peggio. Eppure non era difficile da prevedere, e infatti noi lo avevamo fatto.
E così, adesso ci stanno piombando addosso a tutta velocità prima la miseria, poi il ritorno del nucleare (a fissione).
In realtà i trenta giorni che sconvolsero l'Europa sono già finiti, ma i loro effetti a valanga si stanno manifestando proprio in queste ultime settimane, al punto che la visione edulcorata della "transizione energetica" felice, trasmessa da almeno una dozzina d'anni dai media globalizzati, non riesce più a sostenere il confronto con la dura realtà. Ne siano testimonianza i titoli allarmistici comparsi improvvisamente proprio questa mattina sui giornaloni italiani (si veda in fondo a quest'ultima nostra rassegna stampa), che sarebbero stati impensabili fino a pochi giorni fa.
La disinformazione programmata dell'opinione pubblica, che ha rimosso il passato (e il buon senso) spingendosi fino alla diffusione - tramite i media globalizzati - delle allucinate teorie della "destroy culture", ha trovato in Italia un terreno particolarmente fertile, dissodato per decenni dalle nostre élite, in massima parte di derivazione sessantottesca.
Fino ad un paio di generazioni fa in Italia l'accesso al carbone era considerato un privilegio, a causa del suo costo, in quanto nel nostro Paese se ne produceva poco e di cattiva qualità, e di quello del Nord Europa non esisteva la libera circolazione prima della costituzione della CECA. I miei genitori (non parlo quindi del Medioevo) e tutti - tutti - i nostri antenati (compresi i più ricchi), senza carbone e gli altri combustibili fossili, hanno provato l'ineluttabile drammaticità del freddo invernale, per così dire, sulla loro stessa pelle. Allora nessuno, chissà perchè, aveva ancora pensato di scaldarsi con i mulini a vento, come si vorrebbe fare adesso in Europa. L'Arcadia felix non era affatto felix. Soprattutto perchè di una banale polmonite si moriva. Chi non riusciva - e chi tuttora ancora non riesce - a scaldarsi in inverno se ne frega dei mutamenti climatici. Non vorrei che gli italiani, nuovi ricchi - attualmente ricchi soprattutto di debiti - di ben scarsa memoria storica, tornassero in quel novero. Già nei prossimi mesi.
Ed a maggior ragione potrebbero presto tornare a provare i morsi del freddo gli scandinavi, che hanno dimenticato in fretta la loro storia costellata di bambini che soffrivano il gelo invernale senza avere i mezzi per scaldarsi a sufficienza. Bambini e, per essere politicamente corretti, bambine. A differenza di quelle che adesso se ne vanno in giro per il mondo in barca a vela con i principi monegaschi. Almeno finchè non si concretizzeranno le prime brutte sorprese, che si preannunciano fin da ora molto brutte per la maggior parte degli europei.
Proponiamo di seguito la terza parte di una rassegna stampa di articoli selezionati - privi di qualsivoglia nostro commento, a parte una brevissima considerazione finale - per meglio comprendere che razza di pasticcio abbiano combinato gli sciagurati (e le sciagurate, soprattutto le sciagurate) a Bruxelles.
Editoriale non firmato dal Wall Street Journal del 20 ottobre "Il masochismo dell'Occidente sull'energia":
"I leader europei si sono auto-mutilati sull'energia in nome del perseguimento di un'agenda climatica che non avrà nessun effetto sul clima, ma che aumenta i prezzi dell'energia, danneggia consumatori e industrie e adesso rafforza pure i bulli del Cremlino... La volontà dell'Europa di danneggiarsi in nome di obiettivi climatici irraggiungibili è uno dei più grandi atti di auto-sabotaggio democratico nella storia. Tuttavia i leader dell'Europa sono determinati a recarsi il prossimo mese ai colloqui sul clima globale a Glasgow per espandere ancor di più il proprio masochismo sull'energia. E il presidente americano Biden è bramoso di unirsi a loro nell'abbandonare la sicurezza energetica. Putin dev'essere letteralmente sbalordito, di fronte ad una simile fortunaccia strategica".
Leggi tutto: Altro che bla bla bla! Stanno arrivando le prime bollette targate Greta. Poi tornerà il nucleare.